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Con Gomorra è tutta un’altra fiction

“House of cards”, “Breaking Bad” e da noi “Gomorra – la serie”. La fiction è sempre più protagonista: si divorano le puntate e poi se ne parla sui social. Gli attori delle diventano star, posano con i fan e sono ospiti ai dibattiti.

Nessuno vede più la fiction televisiva come un prodotto di serie B.

“Io non trovo snobbismi di sorta. Che sia cinema, tv o teatro l’importante è di sentire il progetto”. Marco D’Amore è il divo del momento, protagonista di “Gomorra – La serie”, un successo clamoroso in tv su Sky e ora pronto a conquistare il mondo. E’ stato acquistato in ben sessantadue Paesi.

Secondo Massimo Scaglioni, autore insieme a Luca Barra del volume “Tutta un’altra fiction”, presentato a Milano in un convegno all’università Cattolica nell’ambito di Necs (European Network for Cinema and media Studies), il “Gomorra” televisivo è il migliore esempio di come lo scarto con le serie americane si sia oggi ridotto.”Lo scenario della fiction è molto più variegato, non c’è più soltanto un centro (gli Stati Uniti) e anche l’Italia può giocare il suo ruolo”Il merito secondo Scaglioni è della pay tv italiana che sta offrendo un nuovo modello di produzione da noi. “Si scelgono i più bravi e non amici o parenti”, ha detto Andrea Scrosati di Sky. Chi investe e rischia, spesso raccoglie.



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