Negli ultimi giorni, al Parlamento europeo si è assistito a una intensa “campagna acquisti” per la costituzione dei nuovi gruppi.
Tra i principali protagonisti di questa campagna possiamo riconoscere “l’inedito” duo Farage-Grillo da una parte, e la già sperimentata alleanza della campagna elettorale per le europee Le Pen-Salvini dall’altra. Per costituire un gruppo all’Europarlamento sono necessari minimo 25 deputati, in rappresentanza di almeno 7 Stati membri.
Ormai da giorni, nei corridoi del Parlamento, si dava per scontata la fondazione del nuovo gruppo a conduzione Le Pen-Salvini, ma proprio nelle ultime ore è arrivata “la sorpresa” dell’ultimo momento: una dissidente del Front National, partito della Le Pen, è passata con Farage e ha cosi consentito la creazione del nuovo Gruppo Politico “Europe of Freedom and Direct Democracy” (E.F.D.D.).
I principali “azionisti” del gruppo, inteso come maggior numero di deputati, sono gli italiani del Movimento 5 Stelle e gli inglesi dell’UKIP. Ma quale scenario si prospetta per questo nuovo gruppo? Sicuramente uno scenario da settima fila perché in un Parlamento dove per la distribuzione degli incarichi viene rigidamente applicato il metodo D’Hondt (metodo matematico per l’attribuzione dei seggi nei sistemi elettorali che utilizzano il metodo proporzionale), considerando che al momento sono il settimo gruppo, nella distribuzione delle poltrone non avranno incarichi determinanti.
Per quanto riguarda invece Le Pen-Salvini, pare che per il momento confluiranno nei NON ISCRITTI, del resto (come già anticipato da Formiche.net) appariva difficile, già all’indomani delle elezioni, che si potessero creare 2 distinti gruppi uno a guida Farage e uno a guida Le Pen, perché il bacino di deputati cui attingere era lo stesso. Ma la lunga legislatura europea (5 anni) riserva sempre sorprese, chissà se con il passare del tempo qualche “deputato scontento” andrà in direzione Le Pen-Salvini.
