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PRIMI RAID IN IRAQ I jet siriani hanno colpito i miliziani dell’Isis a Qaim e Rutba, sul confine tra Siria e ‘Iraq. La notizia è stata confermata da soldati iracheni e statunitensi e salutata con favore dal Primo Ministro Nuri al-Maliki, che però ha smentito un coordinamento comune con le forze di Damasco. Il bilancio è di 70 vittime nel primo attacco e 20 nel secondo (Bbc). Nel frattempo i militari iracheni stanno combattendo contro i ribelli per liberare Tikrit, la città natale di Saddam Hussein presa dai fondamentalisti lo scorso 12 giugno (Repubblica).
Crisi di governo Vacilla la posizione del premier sciita al-Maliki, che gli Stati Uniti e la comunità internazionale vorrebbero sostituire con un governo di unità nazionale, che includa la minoranza sunnita e i curdi. Martedì il parlamento (dove il partito Da’wa oggi al potere può contare sull’appoggio di 92 deputati su 328, mentre nessuno degli altri partiti ne ha più di 33) si riunirà per formare un nuovo esecutivo (Wall Street Journal).
Le tante anime dell’Isis Aumentano le frizioni anche tra i ribelli sunniti divisi in gruppi eterogenei che vanno dai fanatici religiosi ai miliziani armati a caccia di potere (Reuters).
Sunniti vs sciiti Aumentano le violenze settarie contro i sunniti, già vittime di massacri tra il 2005 e il 2007 e ora stretti tra un governo che non li rappresenta e miliziani estremisti che minacciano una pulizia etnica nei confronti degli sciiti (New York Times).
Back to 2003 Il rapporto Chilcot, che conterrebbe pesanti critiche al governo inglese relative alla guerra in Iraq, resterà segreto ancora per un anno. Il documento include centinaia di conversazioni tra Blair e Bush e almeno 200 riunioni del gabinetto britannico (Guardian).