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Italia-Uruguay, ecco i (falliti) propositi di Pirlo e Prandelli

Una partita che vale come una finale. È il giorno di Italia-Uruguay, la Nazionale di Cesare Prandelli si gioca la qualificazione agli ottavi e la permanenza nel Mondiale di calcio brasiliano. Dopo la sconfitta con il Costa Rica bisogna vincere: in conferenza stampa è il messaggio chiaro lanciato dall’allenatore e da Andrea Pirlo, pilastro della squadra che gioca l’ultimo Mondiale della sua carriera.”E’ la partita più importante della mia carriera professionale, non la posso paragonare a nessun’altra vigilia” dice il ct. “Questa è paragonabile a una finale perché è una partita da dentro-fuori, c’è la stessa tensione e lo stesso entusiamo” aggiunge Pirlo.

Al temibile duo d’attacco avversario Suarez-Cavani, uno dei più forti della competizione, Prandelli risponde con la coppia Immobile-Balotelli: “Siamo convinti che per raggiungere l’obiettivo positivo si debba la mentalità di avere la vittoria, non siamo capaci di pensare di pareggiare una partita: se lo faremo saremo stati bravi a mantenere l’equilibrio ma non vorrei vedere la squadra subire. Nel caso dobbiamo essere capaci e bravi nel contrattaccare subito”.

Dall’altra parte l’Uruguay di Oscar Washington Tabarez, vecchia conoscenza del campionato italiano, scende in campo senza paura. “Sappiamo che sono forti e ben organizzati tatticamente – dice Suarez dell’Italia – lasciano poco spazio agli attaccanti: hanno qualità ma anche punti deboli in difesa e dobbiamo sfruttarli”.



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