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La Toscana vista (e governata) da Palazzo Chigi

Che la modifica al titolo V abbia introdotto una frammentazione “rompicapo” delle competenze, è una realtà inequivocabile. Che il livello governativo abbia sempre, con più o meno discrezione, condizionato le scelte locali è altrettanto vero. Mai però, prima d’ora, la Toscana aveva dovuto patire l’onta di un palese “commissariamento” da parte di Palazzo Chigi. Ma tant’è!

Su questioni politicamente dirimenti, per le quali la maggioranza regionale ha più volte rischiato la “crisi di nervi” (per usare un eufemismo), la parola del Governo assume, con sempre maggior frequenza, un carattere ultimativo e definitivo. Sul caso Concordia l’esecutivo Renzi ha virato verso Genova, infischiandosene ampiamente sia della volontà della Giunta regione toscana, sia del parere di compatibilità espresso dal gabinetto Letta sul trasferimento (e quindi smaltimento) del relitto a Piombino.

Sul potenziamento dell’aeroporto di Firenze e la nota “telenovela” relativa alla lunghezza della nuova pista che aveva condotto Rossi sull’orlo delle dimissioni (poi rientrate a seguito dell’adozione -per un solo voto di maggioranza- della variante al PIT), il Governo si è riservato una “golden share” contro la quale Rossi non potrà niente se non le solite isteriche “bizze”.

Lo sviluppo di Peretola, assieme alla nuova pista di 2400 metri (fumo nell’occhi per Palazzo Strozzi-Sacrati) potrebbero, infatti, essere annoverate tra le opere strategiche per il G8 2015 che si terrà, come noto, proprio a Firenze. A quel punto….addio sogni di gloria!

Anche sulla partita della nuova legge elettorale regionale la “manina” governativa si sente e come.

Data per fatta da Rossi già due anni fa, con tanto di titoloni ed logorroiche interviste, è ferma al “mitico” palo in attesa del perfezionamento dell’accordo Renzi-Berlusconi (o chi altro) sull’Italicum. Con buona pace di Rossi, anche il “Toscanicum” è destinato a nascere a Roma.

E tutto ciò dopo l’«imposto» rimpasto di Giunta, nel quale il Governatore pisano ha dovuto cedere a Renzi -suo malgrado e senza contropartita- il posto di Vicepresidente (per la fedelissima Saccardi) e la “cortese” offerta-fratto (forse poco prudentemente, rifiutata da Rossi) di un posto al sole nei land bruxellesi.

In Toscana, i “corpi intermedi”, sono già archeo-politica!


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