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La Leopolda Blu vista dal Fatto Quotidiano. Parla d’Esposito

Vista dal Fatto Quotidiano, la Leopolda del Centrodestra potrebbe apparire come un’ipotesi lontanissima e trascurabile. E invece non è così. Fabrizio d’Esposito, firma politica del quotidiano diretto da Antonio Padellaro, già a Libero e al Riformista, plaude all’iniziativa lanciata su Formiche.net: “E’ l’unica strada concreta per ricostruire il polo moderato”.

D’Esposito, perché la convince l’idea della Leopolda?
La crisi del Centrodestra non si può risolvere con l’ennesimo ufficio di presidenza di Forza Italia, con un ritrovato dialogo tra Berlusconi e Casini o magari creando una coalizione raccogliticcia a un mese dalle elezioni. Bisogna mettere in moto un meccanismo di rinnovamento profondo che parta dal basso. Il successo del premier non è un fenomeno improvvisato, la prima Leopolda è stata nel 2010. Ciò vuol dire che ci sono voluti quattro anni per costruire il suo percorso.

David Allegranti ha detto che l’istinto che deve guidare una Leopolda è quella del “parricidio”. E’ così?
Deve in qualche modo scorrere il sangue, partire dall’idea di liquidare la vecchia classe dirigente e il suo modo di fare politica, la sensazione da far arrivare alla gente è quella di assoluta novità. Ci vuole coraggio.

Per questo, ci vuole anche una leadership forte. La si troverà con le primarie?
Le primarie devono avere un punto di partenza chiaro che è la Leopolda appunto. Occorre radunare un popolo che è maggioranza nel Paese in forme diverse da quelle viste nel ventennio berlusconiano, far emergere figure nuove, posizioni nuove, fare i conti con quella rivoluzione liberale che alla fine non è mai stata attuata. Altrimenti il rischio è che per i prossimi vent’anni il Centrodestra sarà sopraffatto da Renzi, come è accaduto al Centrosinistra con Berlusconi.

La Leopolda dovrebbe coinvolgere tutta la galassia, da Udc a Fratelli d’Italia?
Dovrà sicuramente investire tutto il Centrodestra ma non si tratta di un discorso di sigle, piuttosto di un processo reale che coinvolga le persone, tutta l’area dei moderati che è in grande sofferenza, come hanno dimostrato le elezioni del 25 maggio. Un fallimento e una devastazione inaudite da cui risollevarsi. L’Italia ha bisogno del Centrodestra.

Sembra strano che un giornalista del Fatto dica: “L’Italia ha bisogno del Centrodestra”…
Fa bene alla democrazia. Il M5S porta con sé uno spirito rivoluzionario che non appartiene alla “maggioranza silenziosa” degli italiani, per questo se non cambia messaggio è destinato a essere un fenomeno transitorio. Oggi i moderati trovano sponda in Renzi ma il Centrodestra deve trovare il modo di tornare attrattivo per il suo naturale elettorato di riferimento. Ciò consentirebbe a Renzi di rafforzare la sua immagine a sinistra, ripristinando il normale bipolarismo destra-sinistra.



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