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Nozze gay e dintorni, i 4 miti da sfatare

Mito n. 1: Solo le persone religiose, eterosessuali e conservative si oppongono all’adozione di figli da parte di coppie omosessuali.

Quando un giornalista chiese a Xavier Bongibault se la sua opposizione al matrimonio omosessuale in Francia dipendesse da convinzioni religiose, l’uomo rispose: “Assolutamente no, io sono ateo”. L’idea che “un omosessuale debba essere a favore del matrimonio omosessuale perché è omosessuale” è vera e propria ideologia che sembra uscita da un libro di filosofia sociale che insiste sul fatto che i gay e le lesbiche non possano riflettere politicamente, ma solo in base ai propri istinti sessuali.
Jean-Dominique Bunel, uno specialista in leggi umanitarie che si occupa di soccorso nelle aree colpite dalla guerra, si è indignato di fronte alla legge francese sul matrimonio omosessuale. “Ho sofferto per la mancanza di un padre, una figura e un esempio prettamente mascolini, un contrappeso alla relazione di mia madre e dell’amante”.

Mito n. 2: Gli omosessuali hanno lo stesso diritto di sposarsi e avere figli degli eterosessuali.

Nel 2013 numerosi omosessuali francesi si sono uniti agli attivisti pro-famiglia per opporsi alla legalizzazione del matrimonio e dell’adozione di figli da parte di coppie omosessuali.
Come spiega Jean-Marc Ayrault “Normalmente agli attivisti gay piace spiegare a persone non gay apparentemente ignoranti sull’argomento cosa significhi ‘crescere gay’. Ma quasi nessuno di loro sa cosa significhi crescere con genitori omosessuali.”
Jonathen Soroff vive nel Massachusetts con il partner Sam e insiste: “Non potremo procreare, e anche se il desiderio di impegnarsi nelle dimostrazioni può essere considerato lodevole, le tradizioni religiose che approvano le coppie omosessuali non fanno che confondere le idee”.
Secondo Philippe Arino la legge francese “esorta le coppie omosessuali a pensare di poter essere uguali alle coppie eterosessuali. Fa credere loro che devono seguire l’esempio dell’uomo, della donna e del figlio, senza rispettare le differenze sessuali.”

Mito n. 3: La lobby gay è tollerante nei confronti dei punti di vista a sfavore del matrimonio omosessuale.

Purtroppo esistono innumerevoli esempi di intolleranza da parte di attivisti gay.
Andrew Pierce, opinionista inglese del Daily Mail con alle spalle una lunga storia di promozione dei diritti gay, è stato attaccato con l’accusa di essere omofobo per essersi espresso contrario al matrimonio gay.
Lo scorso aprile, Brendan Eich, si è dimesso da amministratore delegato di Mozilla. A quanto pare Eich è stato obbligato a dimettersi dalla corrente liberale della California settentrionale per aver donato 1.000 dollari a favore del referendum Proposition 8, che, se non fosse stato rifiutato, avrebbe previsto l’abolizione del matrimonio gay in California.
Poi è stato il turno della cancellazione della serie televisiva di David e Jason Benham. Il canale HGTV ha ricevuto pressioni da parte di un’organizzazione attivista gay, ‘People for the American Way”, che ha riportato su tutta la rete il giorno prima della cancellazione, che David Benham aveva richiesto a un gruppo di cristiani di pentirsi di “avere tollerato l’omosessualità e l’agenda gay che sta attaccando la nazione”.

Mito n. 4: Crescere con genitori dello stesso sesso non comporta alcun problema rispetto a crescere con un padre e una madre.

L’obiettivo dello studio dell’APA del 2005 “Lesbian and Gay Parenting”, collazionando i dati di 59, era di disilludere giudici, legislatori, professionisti e la società dalle paure comuni: il fatto che l’identità sessuale dei figli venga danneggiata dai genitori omosessuali, che i figli di genitori omosessuali siano maggiormente soggetti ad esaurimenti mentali, difficoltà di adattamento e problemi comportamentali e che i figli di genitori omosessuali possano avere difficoltà nelle relazioni.
Il ricercatore Loren Marks ha elaborato una risposta significativa, pubblicata sul Social Science Research. Marks dimostra che lo studio in questione ha molte lacune: esempi semplici, non rappresentativi e di convenienza, esclusione delle minoranze (individui e famiglie), in 39 studi non esiste un confronto con le coppie eterosessuali, la continua selezione negli altri 20 studi di famiglie con un solo genitore come confronto con le famiglie naturali.
Sempre nel 2012, Mark Regnerus ha condotto uno studio sull’affidamento dei figli alle coppie omosessuali. Regnerus ha analizzato 2988 casi di giovani adulti americani (18-39 anni) cresciuti in diversi tipi di famiglie. Sono stati constatati diversi effetti negativi sui figli di coppie omosessuali (o genitori single coinvolti in una relazione omosessuale), e una chiara conclusione: i figli di coppie eterosessuali, formate quindi da un padre e una madre, vivono nelle condizioni migliori e riscontrano meno problemi psicologici e sociali in età adulta.


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