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Il nuovo libro di Papa Francesco, che cosa pensa Padre Lombardi di Padre Spadaro

L’ultima fatica letteraria di Papa Francesco si intitola “La verità è un incontro” (Rizzoli, pagine 545, euro 22), curata da padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, e astro indiscusso della comunicazione vaticana, tanto da poter aspirare, lo si dice ormai da tempo, al ruolo di capo della Sala stampa della Santa Sede, una volta che la riforma della curia avrà effettivamente preso corpo. “Spadaro è ormai un interprete fedele e qualificato delle parole del Santo Padre attraverso le pagine della rivista che dirige”, ammette l’attuale portavoce papale, e gesuita come il primo, padre Federico Lombardi. Quasi una investitura. L’occasione è proprio la presentazione del volume, che raccoglie le omelie mattutine del primo anno di pontificato, che Bergoglio tiene regolarmente a Santa Marta, la residenza dove vive dopo aver rinunciato all’appartamento papale nel Palazzo apostolico.

SPADARO, CASINI E SECHI PER IL DOCUMENTARIO SU PAPA BERGOGLIO. GUARDA LE FOTO DI PIZZI

LA CORRUZIONE LA PAGANO I POVERI
“Le sue parole – ha spiegato Lombardi nel corso della presentazione tenuta due giorni fa – sono al cuore di un fiume comunicativo che si dispiega nell’arco di tutta una giornata. Sono parole aperte e toccano direttamente l’impegno nella vita pubblica che spetta a ogni cittadino e ogni cristiano”. Si pensi, per esempio, al tema della corruzione di cui il Papa ha parlato nuovamente lunedì 16 giugno: la corruzione “è il peccato a portata di mano di chi detiene l’autorità” e viene “pagata dai poveri”. “Se parliamo dei corrotti politici o dei corrotti economici” – ha attaccato il Papa – “pagano gli ospedali senza medicine, gli ammalati che non hanno cura, i bambini senza educazione”. Ma ci sono anche i corrotti ecclesiastici, che si arricchiscono troppo e lasciano il loro impegno pastorale” (leggasi il caso di monsignor Scarano): la loro corruzione “la pagano i bambini, che non sanno farsi il segno della croce, che non sanno la catechesi, che non sono curati. La pagano gli ammalati che non sono visitati, la pagano i carcerati che non hanno attenzioni spirituali”.

PAGLIA E SPADARO PRESENTANO “LE CONSEGUENZE DI PAPA FRANCESCO. LE FOTO DI PIZZI

PAPA APERTO, POLITICI AUTOREFERENZIALI 
Affermazioni durissime, che Pietro Grasso, senatore Pd e presidente del Senato, ma prima di tutto magistrato, mostra di fare proprie. “Le accuse del Papa – sottolinea – riecheggiano quelle del 27 marzo rivolte ai parlamentari italiani nel corso della messa in San Pietro”. In quella occasione Bergoglio attaccò “i corrotti che non saranno perdonati”, evidenziando “un atteggiamento estremamente diverso da quello utilizzato in presenza degli umili e delle persone comuni”. Se con questi, ricorda Grasso, il Papa sfoggia “tutta la sua corporeità, parte essenziale del suo messaggio comunicativo, che deve arrivare a toccare ogni singola persona, verso i politici mostrò una durezza non compresa, o sottovalutata, da molti dei presenti”. C’è una distanza al momento incolmabile, quindi, tra il pontefice, vicino alla gente, e i rappresentanti pubblici, che riguarda il linguaggio ma anche il modo di essere e di interpretare la propria missione: “il Papa ha rimesso al centro l’uomo nel suo rapporto con Dio, aprendo al confronto, mentre i politici rimangono chiusi nella loro autoreferenzialità”, conclude l’ex capo dell’Antimafia (non mancando tuttavia di citare sé stesso in un suo libro di qualche anno fa).

ANTONIO SPADARO DIALOGA CON PAPA FRANCESCO. ECCO LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO

DONNA POVERTA’, VEDOVA PER 1200 ANNI 
E a un confronto, certamente più aulico, fa riferimento Vittorio Sermonti, scrittore e letterato, tra i massimi esperti di Dante. “Mi piace paragonare il San Francesco descritto dall’Alighieri, con la sua magnanimità e umiltà, al Francesco di oggi”. Il Poverello di Assisi – dice Sermonti – “sposò Donna Povertà, dopo che ella rimase vedova di Cristo per milleduecento anni”. Così ha fatto Papa Francesco, riportandoci a quell’esperienza, “perché la povertà è, assieme alla Chiesa, l’altra sposa di Cristo”.

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BERGOGLIO APRE PROCESSI: QUESTA E’ LA SUA RIVOLUZIONE 
Non possiamo dimenticare, ammette la giornalista Monica Maggioni, che Bergoglio è anche uno straordinario prodotto televisivo”. Certamente, spiega il direttore di RaiNews24, “Papa Francesco non è solo questo: lui crea una relazione rendendoci partecipi della sua esperienza, nel contatto con le persone, nella testimonianza che non è mai frutto di un calcolo: è semplice come un prete che dice la sua messa”. E proprio al tema dell’incontro, dal quale scaturisce la verità, si dedica padre Spadaro. La verità non può nascere semplicemente dal dialogo e dal confronto con gli altri: questo è piuttosto un aspetto del discernimento. “La comunicazione di Papa Francesco crea per sé stessa un incontro, ma è allo stesso tempo presenza, e infine testimonianza di una relazione con Dio”. Per questo il linguaggio di Bergoglio “apre a una prospettiva di relazione”, apre a un impegno “che spetta ad ogni cristiano e cittadino di realizzare”. Da qui l’immagine del comunicatore-Buon Samaritano, che – dice Spadaro – “si fa prossimo e tocca le ferite: del resto il Verbo si è fatto non fiato ma carne”. Si può leggere così la rivoluzione di questo pontificato: “aprire processi che altri porteranno avanti, e quindi anche creare terremoti in alcuni ambienti”.


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