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Passera oltrepassa il Rubicone

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Corrado Passera ha presentato oggi il suo movimento politico, Italia Unica.

La location, gli Studios romani sulla Tiburtina, non si può dire che abbia portato fortuna a chi solo 20 mesi fa aveva lì presentato un altro movimento “Verso la Terza Repubblica”, germe primordiale di quella Scelta Civica oggi quotata poco più della lista “Forza Lazio“.

Nella gran confusione post-elettorale dei micro-partiti e dei “leader” prepensionati da Renzi, Passera ha solo una chiara indicazione politica che offre alla platea: “vogliamo creare un centrodestra alternativo a Renzi”. Il resto è un po’ affidato al tempo e alle volontà dei cento promotori che hanno costituito oggi il soggetto politico.

Ma i parallelismi con Scelta Civica non finiscono con la location: tra i promotori non è difficile imbattersi nella “società civile” che tentò di entrare in Parlamento con SC e che ora, ovviamente continuando a lamentarsi dei politici di professione, hanno già staccato il biglietto per candidarsi in Italia Unica alle prossime politiche.

Se non fosse per alcuni nomi riconosciuti nel mondo 2.0 o nel mondo produttivo come Lelio Alfonso, Johnny Dotti e Riccardo Puglisi sembrerebbe essere tornati al Terzo Polo filomontiamo di tre anni fa: l’ex collega di governo di Passera Anna Maria Cancellieri si siede pur non ritirando il suo badge, Giulia Bongiorno è la più entusiasta e già annuncia campagne femministe, dalla platea si intravede il suo ex compagno di gruppo (FLI) Mario Baldassarri, ma anche l’ex API Santo Versace. Altra presenza non trascurabile è quella della moglie di Passera Giovanna Salza. Non pochi riferiscono dell’importanza del suo ruolo nel nuovo movimento, quasi una Claire Underwood, moglie del famoso Frank Underwood nella serie House of Cards.

Incognite anche sulla collocazione europea: mentre viene riconosciuto il Partito Socialista Europeo come naturale competitor, in Europa ci si riconosce nel “Partito Liberale Europeo” e nel “Partito Popolare Europeo“. Nulla di definito anche qui, anzi questa indecisione porta alla mente ai vecchi contrasti di Scelta Civica che portarono alla divisione tra “Popolari” e “Liberali” lo scorso anno.

Se la lezione renziana è stata quella di rottamare le vecchie facce del centrosinistra, non sembra che l’iniziativa di Passera possa incidere nel nuovo scenario di centrodestra. Deve però essere riconosciuto all’ex ministro il coraggio di andare controcorrente, non seguendo media e mode che portano tutti nella direzione del PD e del Presidente del Consiglio.

Ma per rifondare il centrodestra la strada sembra essere ancora lunga e, forse, una Leopolda Blu potrebbe velocizzare il cammino per creare una credibile alternativa al centrosinistra e al renzismo.

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