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In ricordo di Bartolo Ciccardini

Caro Bartolo ci hai lasciati nel momento in cui la tua partecipazione al nostro dibattito era diventata indispensabile.
Il Signore ti ha chiamato e noi preghiamo addolorati per la perdita di un amico e di un combattente indomito per la libertà.

Hai rappresentato nella storia dei cattolici democratici e cristiano sociali una voce fuori dal coro, sempre attenta alle ragioni e ai bisogni della povera gente, così come ci aveva insegnato la nostra comune partecipazione a quella grande scuola di pensiero e di azione sociale che furono le Acli di Achille Grandi, Vittorio Pozzar, Mariano Rumor e Livio Labor.
Le tue radici nella sinistra sociale democratico cristiana furono sempre alla base del tuo impegno politico nella Democrazia Cristiana.

Anche nella lunga stagione dell’attraversata nel deserto, nello sfacelo della galassia democratico cristiana di quest’ultimo ventennio, hai saputo fornire una bussola sicura che con “Camaldoli”, la bella rivista che si è imposta all’attenzione di tutti noi, ci ha permesso di confrontarci sulle questioni più urgenti della società italiana e sul contributo indispensabile che, ancora una volta, potrà e dovrà venire dal mondo cattolico.

Giustamente ci hai indicato la strada del superamento dei vecchi schemi e dei vecchi protagonisti che, lungi dal testimoniare e difendere il valore di una grande tradizione politica, hanno finito con il perseguire la semplicistica occupazione personale di posizioni di potere, impedendo, di fatto, per gli egoismi di velleitari interpreti, quell’unità dei popolari che restava tra gli obiettivi delle tue ultime indicazioni politiche.
Un’unità da perseguire partendo dalla realtà delle nostre parrocchie e delle nostre comunità locali, dalle quali far emergere una nuova classe dirigente capace di raccogliere il testimone della migliore tradizione dei democratici cristiani italiani.

Ti confesso che eri per me l’approdo culturale e morale sicuro cui facevo totale affidamento, anche nei momenti in cui le nostre valutazioni politiche non erano perfettamente collimanti.
Ora perdo con te un amico e un maestro di cui restano, però, gli scritti approfonditi e il il ricordo indelebile di una condotta politica, culturale e morale di assoluta esemplarità.
Ora ti ritroverai in Paradiso con gli altri amici di tante battaglie, da Carlo Donat Cattin a Vittorino Colombo, da Mariano Rumor a Fanfani e Aldo Moro e noi preghiamo perché tutti voi ci assistiate in questi ultimi passi che anche noi, giunti al limitare della nostra esistenza, dovremo compiere, con l’onestà e la coerenza di cui voi siete stati fedeli testimoni nella vostra vita.

Caro Bartolo a nome di tutti gli amici democratici cristiani che ti hanno voluto bene, riposa in pace e ti sia lieve la terra.

Ettore Bonalberti



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