L’Agenzia delle Entrate deve essere un consulente delle aziende. Dal prossimo anno i lavoratori dipendenti riceveranno la dichiarazione dei redditi precompilata a casa. La corruzione nasce dalla complicazione normativa e dalla pluralità dei controlli.
Chi l’ha detto? Silvio Berlusconi o Matteo Renzi? La risposta è: Matteo Renzi.
O meglio: sia Berlusconi che Renzi. Ma se il segretario del Pd, da premier, sostiene quelle tesi e annuncia quelle riforme, significa che le parole del passato di Berlusconi non sono state tradotte in fatti e atti.
Lo smarrimento del centrodestra sta anche in queste constatazioni. Per questo, nel versante anti Pd, non è solo una questione di programmi unitari che non ci sono, non c’è soltanto un fronte frastagliato e spesso contraddittorio di partiti e movimenti, e non c’è solo un problema di leader e leaderini bizzosi e astiosi, si tratta anche e soprattutto di una questione di credibilità.
Le chiacchiere stanno a zero: ora la palla sta nelle mani, o nei piedi, di Renzi. Si potranno pure organizzare conferenza stampa, come quella di domani, in cui Forza Italia rilancerà il progetto presidenzialista, si potrà pure chiedere addirittura l’abolizione di Equitalia e magari invocare la rottamazione del Fiscal Compact e dell’euro, ma ci sarà sempre chi – legittimamente – dirà: scusi, ma lei dov’era? E voi tutti che cosa avete fatto per evitare tutti gli scempi fiscali, giuridici ed economici che ora denunciate?
Le domande sono facili, forse demagogiche, e non tengono conto degli sforzi comunque compiuti, e dei pregiudizi incontrati a Bruxelles e Berlino, oltre che delle vischiosità burocratiche e delle complessità istituzionali. Ma quelle parole di Renzi richiamate all’inizio suonano come una condanna per chi aveva promesso una rivoluzione liberale e ora vede il leader di un partito presieduto da Matteo Orfini essere applaudito da 3mila industriali di Vicenza e Verona come è avvenuto ieri.
C’è ancora qualcuno che pensa davvero che una Leopolda di centrodestra sia una perdita di tempo?…
