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Europa, perché la crisi degli emergenti affossa il lavoro della Bce

I capitali in uscita dai Paesi emergenti si sono in parte diretti verso la zona euro, avendo come conseguenza il rafforzamento del nostro tasso di cambio. Da quando la Fed ha avviato il tapering si è infatti verificato un maggiore afflusso di capitali anche verso l’area euro, e soprattutto verso i Paesi periferici, che presentavano tassi d’interesse più elevati rispetto a quelli delle altre maggiori economie.

DUE CIRCOSTANZE

Essi hanno assecondato la riduzione degli spread, ma anche il rafforzamento del cambio e favorito la discesa dell’inflazione.
La combinazione delle due circostanze ha quindi sollecitato l’annuncio di politiche ulteriormente espansive da parte della Bce e questo concorre a spiegare il crollo dei tassi d’interesse tedeschi negli ultimi mesi.
L’effetto dei capitali in ingresso verso l’area euro spiega perché le borse si sono rafforzate e contemporaneamente i tassi d’interesse sono scesi.
Resta d’altra parte il fatto che, in conseguenza di questo scenario, l’euro negli ultimi mesi
sembra essersi rafforzato troppo. In termini di cambio effettivo l’apprezzamento risulta pari a oltre il 10 per cento rispetto ai minimi toccati nell’estate del 2012, quando la svolta nella politica della Bce aveva innescato il ritorno della fiducia dei mercati verso i paesi della periferia europea.

L’AFFLUSSO DI CAPITALI

A ciò si deve aggiungere che gli afflussi di capitali internazionali hanno giocato un ruolo fondamentale non solo nel guidare al ribasso gli spread dei Paesi della periferia, ma anche
nel portare i tassi a lunga tedeschi su livelli minimi. I tassi a 10 anni in Germania sono oggi sotto il 2 per cento anche perché lo stesso rafforzamento dell’euro e i connessi timori di deflazione hanno portato la Bce ad annunciare politiche estremamente accomodanti.
Nella riunione del 4 giugno la Bce ha annunciato una serie di interventi fra i quali un ritocco ai tassi d’interesse, oramai vicini a zero (portando il tasso sui depositi delle banche presso la banca centrale su valori negativi, -0.1 per cento), e misure volte ad aumentare la liquidità nel sistema (fra le quali acquisti di titoli Abs).

L’OFFERTA DI MONETA

La Bce ha anche riproposto una versione delle Ltro; si tratta delle Tltro (cosiddette targeted long term refinincing operations) operazioni con cui la Bce aumenta il credito alle banche finalizzandolo ai prestiti al settore privato. Queste operazioni dovrebbero aumentare nuovamente l’offerta di moneta, dopo la riduzione dei mesi scorsi, verificatasi per effetto del rimborso da parte delle banche delle vecchie Ltro e, soprattutto, cercare di aumentare la dinamica del credito al settore privato.

LE NUOVE MISURE

In ogni caso, nonostante le nuove misure annunciate dalla Bce, resta il fatto che, con la caduta dell’inflazione dei mesi scorsi, i tassi d’interesse in termini reali a breve sono aumentati. Cambio forte e tassi reali più alti definiscono quindi un quadro incerto anche per l’area euro, che va ad aggiungersi alle difficoltà dei Paesi emergenti.
I dati disponibili per questa prima parte dell’anno iniziano già a mettere in evidenza come la crisi dei Paesi emergenti si faccia sentire sulle tendenze dell’economia mondiale, mentre la congiuntura europea si mantiene in una fase di ripresa, ma con ritmi ancora moderati.


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