Skip to main content

Urgenze e prevenzione contro il rischio idrogeologico

Sono necessarie e urgenti nuove politiche strutturali per la rigenerazione urbana e per la riqualificazione del territorio italiano”. Questa è l’esortazione che proviene dall’Aitec, l’Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento, in occasione dell’Assemblea pubblica annuale durante la quale è stato presentato uno studio sul rischio idrogeologico nel nostro Paese. Gli esperti hanno creato una mappa dettagliata delle provincie più a rischio, evidenziando le aree che necessitano di maggiore prevenzione e urgenza.

LO STUDIO

L’Aitec ha creato un Indicatore Sintetico di rischio idrogeosismico che combina i dati storici relativi al dissesto idrogeologico (frane e piene) con quelli relativi alla pericolosità sismica. Dallo studio emerge che i disastri naturali rappresentano l’elemento scatenante ma si sommano alle condizioni precarie del nostro territorio: si stima che piogge, inondazioni e terremoti generino un costo di circa 3,5 miliardi di euro all’anno.  Basterebbe investire solo il 20% di questa cifra in prevenzione e messa in sicurezza per evitare i disastri dei quali siamo stati testimoni in questi ultimi anni. Ciò che risulta di massima urgenza, quindi, è “superare la logica di gestione emergenziale che negli ultimi anni ha caratterizzato gli interventi nel nostro Paese, in funzione del suo assetto idrogeologico, dell’elevato rischio sismico e del patrimonio abitativo vetusto e insicuro”, sottolineano gli esperti dell’Aitec.

IL MEZZOGIORNO

Lo studio, inoltre, evidenzia che il Mezzogiorno è l’area che riscontra le maggiori criticità: in particolare, è la provincia di Napoli a detenere il triste primato di rischio, seguita da quella di Reggio Calabria e di Vibo Valentia. Ma anche il nord non è escluso, con la provincia di Genova che “conquista” un 6° posto nella lista del pericolo idrogeologico.

IL RUOLO CHIAVE DEL CEMENTO

In un’ottica di prevenzione un criterio urbanistico più ragionato può fare la differenza e, in tal senso, il cemento è un alleato prezioso per garantire ai centri abitati maggiore sicurezza: oltre a permettere la costruzione di edifici resistenti e duraturi, è un materiale con una elevata compatibilità ambientale e può essere migliorato e reso sempre più performante grazie alle nuove tecnologie.

QUALCHE NUMERO DEL SETTORE

Nel 2013 la produzione italiana di cemento è stata di circa 23,1 milioni di tonnellate –  presentando un calo del 13% rispetto all’anno precedente – e anche le vendite hanno registrato una diminuzione, circa il 15,1% in meno rispetto al 2012 .

A fronte di questi dati in perdita, si è registrato un aumento delle esportazioni del 36,9%, un numero che però non riesce a compensare la debolezza della domanda interna. Purtroppo, per il 2014 non è prevista un’inversione di tendenza, anzi si preannuncia un ulteriore calo di produzione, circa l’8% in meno.

 

 

 

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter