Skip to main content

Voglio La Mamma una battaglia di libertà, contro i falsi miti

Il 25 aprile scorso, è nata l’associazione Voglio la Mamma e i suoi circoli territoriali , in difesa della vita dal concepimento alla morte e della libertà di espressione, vittima sacrificale di una proposta di legge sull’omofobia. Il tutto scaturisce da una riflessione chiara e pacata direttamente da sinistra, frutto di un libro omonimo all’associazione , scritto da Mario Adinolfi , blogger, candidato alla segreteria del PD e renziano della prima ora, oggi senza paura, testimonia il fatto che si sta andando verso una deriva che non solo, non porterà benefici a livello sociale e antropologico, ma mette in guardia il Presidente Renzi, perché mosse come queste non ripagheranno nemmeno sotto il versante elettorale, vedi Zapatero in Spagna o Hollande in Francia. Voglio la Mamma, combatterà, fianco a fianco con altre varie realtà, come le Manif Pour Tous o le Sentinelle In Piedi, per non abbassare la testa e la guardia ad una violenza antropologica come quella che ci propinano sotto l’aspetto di diritti le varie associazioni LGBT Definire per esempio l’eutanasia, dolce morte o un inseminazione eterologa, civiltà, mi sa tanto di mistificazione della realtà. La deriva morale e l’insipienza con cui oggi si trattano questi temi, mi spaventa. Siamo tutti guidati da quella libertà individuale che ci sbattono in faccia a destra e a manca per farci immaginare un mondo migliore, dove, una terza persona può decidere se la tua vita deve esser vissuta o meno, se è dignitosa oppure no, oppure, se il tuo diritto alla vita, vale meno o più del diritto di chi è consegnato alla maternità, che come si sa, è un dono bello e buono, che piaccia o no!. Il tutto è cominciato con la sconfitta di uno dei padri fondatori di questo paese, Amintore Fanfani, che le tentò tutte, pur di non accettare quella legge obbrobriosa che è l’aborto, legge dello stato, che personalmente non trovo come soluzione adeguabile ad una maternità indesiderata, ma pur sempre rispettata come legge dello stato, in quanto tale, diventata vessillo delle femministe, traguardo di libertà e civiltà, cosa che col tempo e risultato del tutto inverso (basta leggere le parole di Naomi Wolf per capire). Oggi più che mai, si discute su temi come il matrimonio omosessuale e adozioni, il dibattito e così avanzato che qualche politico come Ivan Scalfarotto si è mosso in anticipo utilizzando proposte come quelle sull’omofobia, come scudo anche alle critiche e sopratutto minaccia per chi vuole sostenere che famiglia è, quella composta da madre, padre e figli, legge che inevitabilmente se passasse, farà da spartiacque sopratutto alle “Stepchild Adoption” , fino ad arrivare un domani come chiedono le associazioni LGBT al riconoscimento dei “Poliamori”. Il disegno e chiaro, si vuol distruggere l’unica istituzione che ha resistito a guerre, crisi economiche e terrorismo, che è riuscita a sostenere il tessuto sociale garantendo un equilibrio e zero disparità, altro che legge sull’omofobia. Basta osservare un qualsiasi GayPride per rendersi conto di quanto finto e assurdo parlare di diritti, manifestazioni come quelle avevano senso trent’anni fa, dove non veniva accettata la diversità sessuale, cosa che non si discute oggi, ognuno è libero di fare ciò che vuole sotto le lenzuola, ma non si può testimoniare in quel modo come il mondo deve cambiare,e come l’Italia è arretrata sotto quei fantomatici diritti mancati, non con piume, baci saffici e nudismo incontrollato, se proprio vogliono, veramente, non esser considerati diversi, iniziassero a non ostentare ciò che sono, e la loro sessualità, iniziassero a non far emergere idee strampalate con il filo conduttore dell’amore , non basta quello per esser una famiglia. Un consiglio a chi ci governa, sostenete la natalità e non l’aborto , sostenete le famiglie con un serio strumento come quello del quoziente familiare, chi ha più figli paghi meno tasse, sostenete le famiglie che hanno a carico anziani e disabili, queste sono le mosse vincenti, non, accaparrarsi il diritto(?) ad avere un figlio che per sua sfortuna non conoscerà mai la madre, utilizzata, per soddisfare l’ego alla Elton John ripagata per la sua gestazione con fior di soldini, esser padre e madre, cari amici delle LGBT, proviene da tutt’altra parte, quel dono solo grazie all’amore arriva e ad una natura chiara e definita e non ad una legge ad hoc, inventata per soddisfare desideri e artifizi strani.


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter