Cristina Fernández de Kirchner sapeva bene quanto l’Argentina rischiasse un nuovo default. Lo scorso 30 giugno gli holdouts, i fondos buitres (fondi avvoltoi), hanno concesso una proroga di 30 giorni per trovare un accordo al pagamento del debito (1,5 miliardi di dollari) e gli interessi dovuti sui nuovi bond (539 milioni di dollari).
Dopo lunghe pause in cui i rappresentanti del governo argentino non si sono fatti sentire (come aveva denunciato il mediatore Daniel Pollack al quotidiano argentino El Clarin), alla fine è arrivata la scadenza e di conseguenza il fallimento tecnico delle finanze argentine; un’altra volta in meno di 13 anni. L’allarme, dunque, suonava da mesi.
Ecco approfondimenti, analisi e ritratti dei protagonisti della vicenda realizzati da Formiche.net:
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