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Come cambia la fiducia delle imprese secondo Intesa Sanpaolo

istat, disoccupazione, crescita

La fiducia delle imprese manifatturiere è scesa lievemente a luglio, a 99,7 da 99,9 (rivisto al ribasso di un decimo) precedente. È il secondo calo consecutivo (non accadeva da oltre due anni). In ogni caso, il livello resta vicino a un massimo da giugno del 2011.

LE ATTESE

Il dettaglio dell’indagine mostra un calo delle valutazioni delle imprese sull’andamento corrente di ordini (in particolare dal mercato interno) e produzione; per quanto riguarda le attese per il futuro, sono stabili quelle sugli ordinativi mentre migliorano (ai massimi da tre anni) le aspettative sulla produzione. Peggiorano le attese sia sull’economia (ai minimi dallo scorso febbraio dopo il deciso miglioramento dei mesi primaverili) sia sull’occupazione (per trovare un valore più basso occorre risalire a gennaio).

LE ASPETTATIVE SUI PREZZI

Da notare che le aspettative sui prezzi praticati dalle imprese sono stabili da maggio, dopo tre mesi in territorio negativo. Un discorso analogo vale per le scorte (da giugno segnalano stazionarietà dopo ben nove mesi di calo).

COME VANNO LE IMPRESE MANIFATTURIERE

L’andamento del morale delle imprese manifatturiere resta molto differenziato sia per raggruppamenti principali di industrie che per aree geografiche: a luglio l’indice peggiora in tutti i macro-settori tranne che per i produttori di beni di consumo; sale nel Nord-Est e nel Centro mentre scende nel Nord-Ovest e al Mezzogiorno.

LA CAPACITA’ PRODUTTIVA

Confortanti le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva: il grado di utilizzo degli impianti è salito a 72,6% nel 2° trimestre dal 71,6% del 1°, e la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all’attività produttiva è scesa al 35% dal 39% (scende in particolare la quota di imprese che segnala ostacoli legati all’insufficienza di domanda, a vincoli finanziari e ad altri motivi).

GLI ALTRI SETTORI

Indicazioni positive giungono dall’indagine sulle imprese non manifatturiere. Infatti, a luglio il morale migliora in tutti i settori considerati: costruzioni, servizi di mercato e commercio al dettaglio. Confortante in particolare l’ulteriore miglioramento del morale nelle costruzioni dopo il rimbalzo a sorpresa (da livelli assai depressi) del mese precedente.

LA FIDUCIA DELLE IMPRESE

Di conseguenza, l’indicatore sintetico dell’Istat sulla fiducia delle imprese (costruito come media ponderata del morale nel manifatturiero, nei servizi, nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio) ha fatto segnare un aumento a 90,9 da 88,2 di giugno e ha raggiunto un massimo da quasi tre anni.

IN SINTESI

I risultati dell’indagine di fiducia delle imprese di luglio sono misti; se l’industria, che era stato il primo settore a “vedere” un miglioramento del tono congiunturale,
sta perdendo slancio, viceversa si avvicinano alla ripresa i comparti che erano rimasti indietro e che per ora evidenziano o stagnazione dell’attività (come i servizi) o ancora recessione


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