Spinta su Cdp Immobiliare, nuovi soci per Cdp Reti dopo il prossimo ingresso dei cinesi di State Grid con il 35%, scelta del direttore generale. C’è molta carne al fuoco per la Cassa depositi e prestiti presieduta da Franco Bassanini e guidata dall’ad, Giovanni Gorno Tempini.
ARRIVANO I CINESI
L’ingresso che sarà ufficializzato a breve dei cinesi di State Grid in Cdp Reti (che possiede la quota statale in Snam e presto avrà la quota di Cdp in Terna) non sarà il primo e neppure ultimo ingresso. Infatti la quota complessiva in vendita è del 49%. Obiettivo: incamerare risorse per patrimonializzare la società controllata dal Tesoro, visto che il Mef nicchia a rafforzare il capitale della Cassa mentre Bankitalia incalza.
DOMANDE E DUBBI
Ma perché è stato scelto il colosso industriale di Pechino, State Grid, che ha piani ambiziosi di espansione in Europa su asset strategici come le reti? I dubbi e le domande di esperti come Giulio Sapelli, ad esempio, non scaldano troppo i vertici della Cdp. Infatti il presidente Bassanini ha in parte replicato sottolineando come con i cinesi per Terna e Snam si dischiudono scenari di penetrazione europea e peraltro il controllo di Cdp resta pubblico, visto che il 51% sarà detenuto dalla capogruppo Cdp. Inoltre, come ha scritto il Sole 24 Ore, “ai cinesi sarà concessa una rappresentanza nel cda di Cdp Reti ma con poteri estremamente delicati”.
RISPOSTE E REPLICHE
Perché i cinesi e non investitori anglosassoni? A questa domanda, posta da Formiche.net, ambienti finanziari rispondono: perché Cdp aveva l’obiettivo di massimizzare gli introiti e altri potenziali investitori, finanziari e non, hanno spedito offerte poco competitive in termini di prezzo rispetto ai cinesi, che sborseranno per il 35% cdi Cdp Reti irca 2,4 miliardi. Inoltre l’assenza di Cdp Reti dalla Borsa non ha solleticato troppo gli appetiti di altri investitori. Infatti, secondo alcune indiscrezioni raccolte da Formiche.net, l’interesse che era prossimo all’acquisto del rimanente 14% delle quote in vendita da parte del fondo australiano Ifm appare scemato, se non del tutto superato.
CHI CORTEGGIA GORNO TEMPINI
Che fare ora? La direzione di marcia, forse anche per attutire i timori della presenza cinese, è quella di sollecitare soggetti italiani a entrare nel capitale. Negli scorsi giorni l’ad, Giovanni Gorno Tempini, ha sondato in particolare fondi pensione, ma anche fondazioni bancarie, gruppi assicurativi e casse previdenziali, per presentare potenzialità e solidità di un eventuale investimento in Cdp Reti. Si vedrà.
DOSSIER IMMOBILIARE
Quello delle reti non è l’unico dossier al quale in questi i giorni gli uomini della Cassa si stanno dedicando. Infatti, come ha scritto sul quotidiano Mf/Milano Finanza, Andrea Montanari, la società di via Goito sta accelerando sul fronte immobiliare, con la scelta degli advisor per la valutazione e il lancio di Cdp Immobiliare.
NODO DIRETTORE GENERALE
Non solo. I vertici di Cdp stanno selezionando il direttore generale, figura mancante nell’organigramma e ruolo svolto ad interim dall’ad. Gorno è all’opera. Secondo le indiscrezioni della giornalista Camilla Conti, l’uomo preferito dall’ad è Andrea Novelli, un interno non troppo noto fuori dal giro della Cassa, dove è responsabile amministrazione, finanza e controllo, dunque a riporto diretto di Gorno Tempini.
RUMORS
Fra i papabili c’era (o c’è tuttora?) Cristiano Cannarsa, dirigente Cdp attualmente ad di Sogei, sposato con Catia Tomasetti, da poche settimane presidente di Acea. Ma Gorno Tempini avrebbe già scelto Novelli, avendo avuto il beneplacito anche del dg del Tesoro, Vincenzo La Via.