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Chiaro, no?

Coloro i quali vedono cose contrarie alla traduzione semantica e politica renziana, o non sono concordi con essa, o sono gufi o hanno preso delle sonore cantonate. In altre parole, delle allucinazioni belle e buone. Così pare abbia detto la Ministra Maria Elena Boschi durante un’accesa seduta del Senato della Repubblica di qualche giorno fa nei confronti di chi parlava di svolta autoritaria da parte del Governo. In una seduta dai toni accesi la Ministra ha dichiarato «Ho sentito alcuni parlare di svolta autoritaria. Questa è una allucinazione e come tutte le allucinazioni non può essere smentita con la forza della ragione. Non c’è niente di autoritario. Parlare di svolta illiberale è una bugia e le bugie in politica non servono».
Così come ha anche detto che si sente l’urgenza della riforma del Senato della Repubblica, in modo da far vedere all’Europa che le cosiddette riforme strutturali non sono solo enunciate ma anche praticate.
Quindi le riforme strutturali non vengono praticate tanto perché è così che si deve procedere per fare in modo che si riformi ‘qualcosa’, ma perché ad una “x” sovrastrutturale piacerebbe constatare che esse vengano realizzate.  O almeno così è parso di capire a chi scrive durante il discorso della Boschi nell’Aula del Senato.
Non solo: l’urgenza di esse è direttamente proporzionale alle masse di cittadini che ne vogliono l’attuazione immediata.
Cioè, la maggioranza della popolazione – secondo i sondaggi (sic!) che di volta in volta vengono subitaneamente chiamati in causa dai componenti dell’esecutivo – vorrebbe ardentemente che delle maggioranze variabili facciano in modo che essa stessa non decida più niente.
Ragionando, magari, sul fatto che queste persone interpellate dai tanto sciorinati sondaggi potrebbero far parte di qualche movimento associativo o associazioni di base, essi sono ancora più contenti che tali riforme si approvino in tempi certi dal momento che essi non vedono l’ora di raccogliere ancora più firme per la presentazione di leggi di iniziativa popolare e per i referendum. In poche parole, secondo i sondaggi si brama di non decidere più.
Chiaro, no?

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