Anche la Germania deve fare i conti con risultati economici negativi. Prima il calo della produzione industriale e ora anche alcuni dati preoccupanti sull’energia. L’Agenzia Nova ha riportato due studi condotti per conto del ministero dell’Economia tedesco. Nei report si mette in evidenza che le centrali a gas e a carbone stanno diventando sempre meno redditizie. Il problema starebbe nell’impostazione dell’ambiziosa riforma energetica “verde” che la Germania persegue almeno da un decennio. Le vecchie centrali elettriche vendono sempre meno energia elettrica perchè i nuovi impianti eolici, solari e a biogas fanno una forte concorrenza, favoriti dalla loro parziale esclusione dalle condizioni di mercato. Decine di centrali a carbone e a gas non riescono nemmeno a compensare i loro costi di gestione. Per questo si sta pensando alla loro chiusura, spiega uno degli studi. E’ vero che un obiettivo della rivoluzione energetica è togliere dal mercato le vecchie centrali elettriche inquinanti ma il problema è che il passaggio sta avvenendo in maniera troppo rapida e antieconomica.
Un problema in più per il Cancelliere Angela Merkel che punta fortissimo sulla “Energiewende” anche tenendo conto dell’attenzione dell’elettorato tedesco per le questioni ambientali. Merkel, infatti, ne ha fatto uno dei punti principali dal suo terzo mandato da Cancelliere. Lo conferma anche il fatto che il ministero dell’economia e quello dell’energia sono stati accorpati. A guidarlo, inoltre, c’è un peso massimo come Sigmar Gabriel, presidente della Spd e vicecancelliere. Ma non si tratta solo di una questione di consenso elettorale. La riforma incentrata sull’utilizzo delle fonti rinnovabili è fondamentale per l’economia della Germania. I cittadini tedeschi pagano la bolletta energetica più salata d’Europa dopo la Danimarca. Inoltre, favorire la diffusione delle energie rinnovabili significherebbe favorire il primato tecnologico dell’industria tedesca nel settore dell’energia verde.
