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Costa Concordia, ecco chi pagherà per il raddrizzamento e la rimozione

Dopo i rinvii dovuti al maltempo, il relitto della Costa Concordia, rimasto adagiato su un fianco davanti all’isola del Giglio per oltre 900 giorni, ieri mattina finalmente è salpato alla volta di Genova dove sarà smantellato.

Per le famiglie delle vittime e per gli abitanti dell’isola, le operazioni stanno suscitando tanta commozione, riflessioni ma non meno interrogativi nell’opinione pubblica. In molti si staranno ponendo quello relativo ai costi dell’intero progetto di messa in sicurezza, rigalleggiamento, bonifica e rimozione della nave, visto quando detto da Franco Gabrielli, il Capo della Protezione Civile, durante un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera: “Il contribuente italiano non spenderà un euro per il raddrizzamento e la rimozione della Concordia”.

Tali parole, come riporta il Sole 24 Ore, sono state confermate da Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere, il quale parla di un costo di circa un miliardo di euro, cifra destinata a toccare 1,5 miliardi con il trasporto a Genova, lo smaltimento e il ripristino del danno ambientale, da sostenere senza alcun intervento pubblico.

Entrando nel merito, nel settore marittimo, la responsabilità civile per danni a terzi è tradizionalmente garantita, dal punto di vista assicurativo, dai cosiddetti Club P&I (Protection and Indemnity ndr) ovvero società mutualistiche fra armatori create al fine di coprire rischi come quello in questione, in altre parole un fondo che faccia fronte a risarcimenti particolarmente gravosi.

L’ANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni aziendali, assicura che la copertura garantita dai Club per questo genere di rischi prevede un limite di indennizzo fino a 5,5 miliardi di dollari per i danni a passeggeri ed equipaggio, la rimozione del relitto e un limite di indennizzo fino a 1 miliardo di dollari per rischi ambientali.

Tra i principali Club del mondo, in parte raggruppati nell’International Group, organizzazione con finalità riassicurative che offre servizi di risk management almeno al 90% delle flotte esistenti, quello di riferimento per la Costa Crociere è lo Standard Club, legato ai Lloyd’s di Londra.

Secondo i maggiori player assicurativi, è contemplata la possibilità che a Costa Crociere sia addebitata una parte delle spese di rimozione, ma allo stesso tempo i Club sono tenuti a coprire il resto delle spese, in quanto per danni fino ai 7 milioni di dollari, il risarcimento sarà di competenza del Club di riferimento (Standard club) mentre dai 7 ai 50 milioni di dollari dovranno intervenire mutualisticamente i membri dell’International Group.

Quindi nel caso del naufragio della Concordia, dove i danni superano i 50 milioni di dollari, interverranno le garanzie riassicurative stipulate appunto dall’International Group fino ad un massimale di 5,5 miliardi di dollari.

Secondo indiscrezioni rilasciate da Carsten Scheffel, CEO di Allianz Global Corporate and Speciality, all’Independent “il costo complessivo dell’incidente è nell’ordine di 1,6 miliardi. Cifra che potrebbe non essere il costo finale”.

Non resta quindi che constatare, sulla base delle parole di un ulteriore esperto interpellato ancora dall’Independent, David Croome Johnson, che “questa sarà una tra le più grosse perdite assicurative nel comparto marittimo della storia”.

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