A Farnborough è ufficialmente iniziato ieri il più importante Air Show dell’anno, l’appuntamento nel quale le industrie nei settori dell’aeronautica e della difesa si presentano con i nuovi prodotti ed i nuovi contratti. L’Italia ovviamente non manca e potrà contare oggi sulla presenza, per tutto il giorno, del ministro della Difesa. Roberta Pinotti ha infatti scelto di essere presente al fianco del sistema di impresa nazionale per testimoniare l’importanza che questo rappresenta nella strategia della crescita del governo.
La visita del ministro non si limiterà agli stand delle aziende italiane ma prevede anche bilaterali con istituzioni straniere e grandi multinazionali. Fra queste, va segnalato certamente l’incontro con i vertici di Boeing. Il Ceo del gruppo industriale americano ha anticipato in una intervista l’idea di intensificare l’investimento nel nostro Paese e la collaborazione con Finmeccanica che già oggi vale circa un miliardo di dollari all’anno grazie soprattutto alla produzione, negli stabilimenti di Grottaglie e Foggia, di parti del velivolo 787. Questa cifra potrebbe aumentare e farlo su segmenti particolarmente qualificati: di qui l’interesse a confermare la capacità attrattiva del nostro Paese in questo settore.
Ovviamente il salone inglese è e resta una vetrina per le imprese e nel caso italiano l’attenzione è concentrata su Finmeccanica che si presenta in una veste nuova e discontinua dopo una lunga fase di turbolenza giudiziaria e industriale. In attesa della presentazione del piano industriale, l’amministratore delegato Mauro Moretti fa il suo esordio a Farnborough forte dei suoi precedenti risultati positivi in Ferrovie e della sua capacità “riformista” all’interno della galassia di piazza Montegrappa.
Per l’ingegnere si tratta di rimettere nei binari i numerosi business di Finmeccanica e con essi tutte le partnership internazionali siglate negli ultimi anni. Ieri all’Air Show ha rivisto per la seconda volta Tom Enders, il numero uno di Airbus, e l’agenda è fitta di incontri con i colleghi stranieri. Per lui, come per la Pinotti, si tratta di spiegare agli interlocutori internazionali che l’Italia c’è, è tornata nella grande partita economica (e politica) dell’industria aeronautica e della difesa. Se son rose, fioriranno.