Ho comunicato al Presidente del Senato Pietro Grasso la mia decisione di ritornare nel gruppo dal quale provenivo, Grandi Autonomie e Libertà, con rafforzata convinzione che bisogna difendere la stabilità del Governo e la continuità della sua azione per fronteggiare l’emergenza sociale ed economica che sussisteva nell’ottobre 2013 e che permane tutt’ora.
Anzi, meglio se in un futuro prossimo, sostenuto da una maggioranza ancora più ampia.
Il mio voto di fiducia al Governo guidato da Matteo Renzi è fuori discussione ed anzi sono fortemente in prima linea per sostenere riforme ben fatte in tutti i campi, se necessario incalzando il Governo a fare di più, per spingere il Paese fuori dalla crisi profonda in cui si trova, nell’orizzonte del 2018, così come ribadito in tante circostanze dal Presidente del Consiglio conseguendo fra l’altro il fondamentale risultato di consolidare la credibilità del Paese sul piano internazionale e rafforzare fortemente autorevolezza e prestigio in Europa.
Sono convinto che non vi sono alternative a questo percorso ed anche solo ipotizzare elezioni anticipate in primavera potrebbero far fare al Paese rapidi e consistenti passi indietro vanificando gli sforzi degli italiani e del Governo ed in definitiva minando la nostra credibilità forse in maniera irrimediabile per di più in una fase così delicata e decisiva di presidenza del semestre europeo.
Sarebbe un tragico e fatale errore che aprirebbe la prospettiva al commissariamento dell’Italia da parte della Troika e del Fondo monetario Internazionale.
La stabilità è un valore in tutte le democrazie del mondo, Matteo Renzi lo sa bene e farà di tutto per difenderla fino alla scadenza naturale della legislatura ed ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte per facilitare questo percorso di grande cambiamento anche a prezzo di qualche sacrificio personale perché il bene del Paese ed il futuro dei nostri figli viene prima di qualunque cosa.