L’aula della Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge sugli esodati che contiene la sesta salvaguardia del Governo. Adesso il ddl dovrà superare l’esame del Senato. Il ddl approvato ieri sera è frutto di un emendamento del governo, depositato la settimana scorsa in commissione Lavoro dallo stesso ministro Giuliano Poletti, che ha sostituito per intero il testo unico, frutto di un accordo fra tutte le forze politiche in commissione, che non aveva però ricevuto l’ok dalla Ragioneria dello Stato.
L’iter del ddl era iniziato nella commissione presieduta dall’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il 20 giugno scorso. La cosiddetta sesta salvaguardia del governo, come ha spiegato lo stesso Poletti, prolunga di dodici mesi le misure di salvaguardia già previste estendendole al 31 dicembre 2016.
Gli ex lavoratori e lavoratrici che rientreranno in quest’ultima salvaguardia saranno 32.100. Le coperture individuate derivano da fondi risultanti dalla riduzione delle platee della seconda e della quarta salvaguardia e – per la parte residuale – dalle risorse del ministero del Lavoro per la cassa integrazione in deroga. La salvaguardia riguarda lavoratori in mobilità ordinaria, lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria dei versamenti contributivi, lavoratori cessati, familiari di disabili, lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato cessati dal lavoro tra il 1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011.
Per Poletti la soluzione individuata è “la migliore possibile per affrontare d’urgenza le questioni più spinose, considerati anche i ristretti vincoli di bilancio”. In merito alle risorse provenienti dalla cassa integrazione in deroga Poletti ha spiegato che la “riduzione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione non avrà luogo prima dell’anno 2015” e che le risorse verranno ripristinate “già nella prossima legge di Stabilità”.
“Qualsiasi altra misura strutturale, che il Governo intende realizzare, – ha spiegato Poletti la settimana scorsa depositando l’emendamento in commissione Lavoro – sarà assunta nell’ambito della prossima legge di Stabilità, all’interno un piano di intervento più complessivo, per la realizzazione del quale sono già in corso verifiche di natura tecnica”. NAF