Skip to main content

Se l’Expo vale più di un Mondiale di calcio

Questo articolo è stato pubblicato su L’Arena di Verona, Il giornale di Vicenza e Brescia Oggi

Vale più di un Mondiale di calcio, anche se la cadenza è quasi la stessa: si gioca un Expo ogni cinque anni. Ma a differenza del campionato internazionale fra le Nazionali, che tra le lacrime di molti e le gioie per uno solo dura trenta giorni di speranza, l’Esposizione universale va avanti per un semestre intero. E non prevede sconfitti, né dolori: o si vince o si vince. E’ una partita imperdibile.

Per questo la sfida che si aprirà a Milano il primo maggio del prossimo anno, è di importanza capitale. Sarà in ballo non soltanto il tema – che più attuale non si può – di come nutrire il pianeta, ma anche una certa idea dell’Italia agli occhi dei venti milioni di visitatori previsti. E quale effetto grandioso l’evento potrà produrre in tutto il globo. Il made in Italy che si mescola alla tecnologia, all’innovazione e alla creatività dei tanti Paesi partecipanti. Sarà la scommessa italiana più universale che si possa concepire. Una scommessa che non può, perciò, avere ombre né, tantomeno, macchie. Raffaele Cantone con la sua Autorità anti-corruzione è stato chiamato proprio per rendere l’appuntamento, di per sé bello, anche pulito. Irreprensibile. Ora il commissario straordinario annuncia che, d’intesa col Viminale, si prevedono le stesse e dure misure di prevenzione, per esempio nel settore degli appalti, che la legislazione già stabilisce per i mafiosi. Cacciare i corrotti prima che facciano del male, e punirli dopo che l’hanno fatto.

Ma la lezione “speciale” applicata all’Expo non deve restare un’eccezione d’impegno estivo. Deve diventare, al contrario, regola implacabile di comportamento tutto l’anno, quando girano molti soldi e tanti interlocutori a vario titolo interessati ai grandi avvenimenti. Dunque, prevenire in tempo per non rovinare questa grande festa di conoscenza e di confronto per l’Italia e per il pianeta. A volte basta poco per sporcare il cammino di lavori colossali, difficili da controllore in ogni loro passaggio. E’ bene che il magistrato Cantone vigili anche su quel poco: neanche una mela marcia deve poter spuntare in questo “campionato” che Milano promuove per la seconda volta dopo il lontano 1906 dedicato, allora, al tema dei trasporti.

Un’Autorità che punta a estirpare il crimine prima che si manifesti e infesti l’evento, sarà utile esperienza anche dopo l’Expo. Cacciare i corrotti e fare l’Esposizione al meglio sono i due obblighi a cui un grande Paese non può rinunciare, per vivere con l’onore e non solo con l’amore che il mondo già gli riconosce.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter