“Cari amici,
purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia.
Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo.
Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove.
Un abbraccio di cuore.”
Giorgio
Così si presenta il sito di Giorgio Faletti, con spettacoli annullati per colpa di una salute che non lo assisteva più.
A soli 63 anni ci lascia, oggi 4 luglio, un artista a tutto tondo, attore, cantante, comico nonché scrittore di successo.
Nato ad Asti nel 1950, inizia la sua carriera come cabarettista nel famoso locale Derby di Milano per poi approdare alla corte di Antonio Ricci nella trasmissione cult Drive in.
Nel 1994 la svolta al Festival di Sanremo con una canzone tutt’altro che comica, Signor Tenente, sulle stragi mafiose del 1992 ai danni dei magistrati Falcone e Borsellino.
Ma è nel 2002 con il suo romanzo Io uccido edito da Baldini & Castoldi che stupisce il grande pubblico grazie a un thriller riuscito, che diventa best seller in poco tempo: un vero e proprio fenomeno, che consacra il successo di Faletti. Antonio D’Orrico lo definirà infatti “il più grande scrittore italiano”.
E da qui pubblicherà una serie di racconti e romanzi che fanno capire la vena artistica di questo personaggio che passa dal comico al drammatico con naturalezza. Mancheranno sicuramente le sue presentazioni dei libri, cariche di ironia, divertenti e umane, come Faletti sapeva essere.