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GTech, Time Warner e Fiat, le fusioni vere e presunte che scaldano Wall Street

Tempo di fusioni societarie, di liquidità ancora forte sui mercati, di scarsa volatilità e di buoni affari in vista. Una rete di condizioni che sembra spingere il mondo corporate alla ricerca di grandi acquisizioni. Da lanciare naturalmente dove i regimi fiscali restano più amichevoli, come mostra la scommessa dell’italiana GTech, l’ex Lottomatica che ha portato a termine l’acquisizione del re dei giochi made in Usa IGT portando la nuova sede a Londra.

M&A in crescita

L’ultimo grande annuncio? La fusione nel settore farmaceutico da 54 miliardi di dollari tra i colossi AbbVie e l’irlandese Shire, che ha portato, come sottolineato dal Wall Street Journal, l’attività di fusione e acquisizione societaria mondiale ad oltre 2 mila miliardi di dollari quest’anno, cifra in crescita a un ritmo mai visto dal 2007. Secondo il data provider Dealogic, le acquisizioni mondiali sono cresciute infatti del 53% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Ma non solo farmaceutica. Se Reynolds American Inc ha firmato un accordo da 25 miliardi di dollari per conquistare il competitor del tabacco Lorillard, il fermento, almeno per ora, riguarda anche il settore media. Time Warner ha infatti respinto un’offerta da parte della 21th Century Fox che secondo le indiscrezioni avrebbe sfiorato gli 80 miliardi di dollari. E le strette di mano tra competitor, vere o presunte, mettono sotto pressione generale i big del panorama societario mondiale che si muovono in cerca dell’occasione giusta suggerendo che questa fase propizia continuerà. Dove? Soprattutto nei Paesi con regimi fiscali più favorevoli, in attesa magari di quotazioni a Wall Street.

La smentita dell’interesse di Volkswagen per Fiat

Un copione a cui si è assistito di recente con la nascita di Fca, che si è ritrovata indirettamente sotto i riflettori in questi giorni dopo che la rivista tedesca Manager Magazin ha riferito di un possibile interesse, poi smentito, di Volkswagen per la casa automobilistica torinese Fiat e di colloqui già avvenuti tra i principali azionisti del gruppo tedesco e di Exor, la holding di controllo della famiglia Agnelli.

La scommessa americana di GTech

Il brindisi ufficiale è invece arrivato la scorsa settimana in casa dell’italiana GTech. L’ex Lottomatica, che ha ufficializzato un accordo per la fusione con International Game Technology, società leader globale nel settore dei casinò e del social gaming con sede a Las Vegas. Il gruppo risultante dalla fusione registrerebbe più di 6 miliardi di dollari di ricavi e più di 2 miliardi di dollari di margine operativo lordo sulla base dei dati aggregati degli ultimi 12 mesi al 31 marzo 2014. Ma GTech trasferirà la sede fiscale del nascente colosso nel Regno Unito, dove sorgerà una nuova società che incorporerà le attività italiane e statunitensi.

E Piazza Affari resta a guardare: i titoli della newco saranno scambiati solo a Wall Street.

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