Con 49 voti è il quarto libro finalista del Premio Strega 2014, La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro edito da Ponte alle Grazie.
Ivo Brandani, detto il Brando, sta tornando da un viaggio di lavoro da Sharm el-Sheik in Egitto. L’ingegnere lavora in una multinazionale che sta progettando un piano segretissimo per ricostruire la barriera corallina del Mar Rosso. Il libro ripercorre l’esistenza del protagonista nel momento di attesa del volo che lo riporterà a Roma.
Anche Pecoraro, architetto urbanista classe 1945, come Francesco Piccolo, narra attraverso la vita di un suo alter ego la storia della nostra nazione, dal dopoguerra a oggi, passando per il Sessantotto, il comunismo e il boom degli anni Sessanta dove la spensieratezza era la parola-chiave.
Tracciando i lineamenti di un uomo che nella vita ha saputo fare delle scelte, il Brando si presenta come un settantenne che ha avuto una figura paterna ingombrante e che è cresciuto nella borghesia romana dedita col tempo ad accumulare capitali.
L’autore grazie a un libro-fiume testimonia quanto la società di oggi possa portare a emozioni come rabbia e rassegnazione, altresì ad amarezza e insofferenza, con una tecnica narrativa che lo avvicina ai grandi maestri del Novecento, quali Gadda e Svevo.
La vita in tempo di pace, titolo ben evocativo, si presenta come un testamento generazionale da lasciare ai giovani che non devono fare gli stessi errori dei padri.
Francesco Pecoraro
La vita in tempo di pace
Ponte alle Grazie
pp. 512, 16,80 euro