L’economista Gustavo Piga li aveva stimati in 20 miliardi, il giornalista economico di Repubblica Federico Fubini aveva avanzato l’importo di 25 miliardi, l’editorialista di Libero Davide Giacalone ha poi alzato l’asticella a 27 miliardi.
L’ESITO DELL’ECOFIN
Si sta parlando dei miliardi che sarebbero necessari al governo per riequilibrare i conti pubblici rispetto alle previsioni di inizio d’anno sul Pil e anche alla luce del niet alla flessibilità giunto dall’Ecofin nonostante i buoni auspici dell’esecutivo Renzi (qui il commento di Formiche.net all’esito sia dell’Ecofin che dell’Eurogruppo).
LE IPOTESI DEL TESORO
Dopo le ipotesi, oggi arrivano altri numeri, come quelli ai quali starebbe lavorando non qualche analista ma il governo Renzi, secondo quanto scrive il quotidiano la Stampa. Entro il 15 ottobre il governo deve approntare la Legge di stabilità con le relative coperture per le spese non ancora coperte e per rimettere in equilibrio i conti pubblici alla luce dell’andamento non soddisfacente dell’economia. Scrive Alessandro Barbera del quotidiano diretto da Mario Calabresi: “La sola conferma del bonus Irpef vale fra i dieci e gli undici miliardi di euro. Altri cinque o sei dovranno essere messi da parte per le cosiddette spese indifferibili, quattro sono stati già impegnati dalla legge di stabilità dell’anno scorso per coprire altre voci di spesa. Ci sarebbero poi da onorare alcune promesse: l’estensione del bonus a chi finora ne è stato escluso (pensionati, poveri, partite Iva), la garanzia della pensione per un altro gruppo di esodati, il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga”.
LA CIFRA TONDA
Al Tesoro, aggiunge il quotidiano torinese, “danno per scontato che non si potrà accontentare tutti. Già escludendo queste ultime voci saranno necessari venti miliardi di euro”. Ohibò, proprio i miliardi che settimane fa aveva indicato l’economista Piga in questa analisi su Formiche.net.
