Le perplessità di Adriano Sofri sul contante norvegese

Adriano Sofri è perplesso del fatto che in Norvegia, nel giro di qualche anno, non circoleranno più contanti. Il governo di Oslo ha stabilito che le transazioni debbano avvenire tutte per via telematica, con bancomat o carta di credito. Per Sofri è un peccato. Perché ad esempio, si chiede Sofri, come si farà a dare l’elemosina? Come si pagheranno le tappinare? Domande legittime, ovvio. Però la Norvegia, così come i paesi scandinavi più in generale, in questo modo hanno abituato la gente a evitare di non pagare le tasse. E con quel mucchio di tasse, le più alte d’Europa, riescono a garantire un bel pezzo di welfare che vuol dire futuro e prospettiva sia per chi i soldi li ha, sia chi per campare si arrabatta, battendo elemosina o battendo e basta.
La Norvegia proprio, poi, non ha i problemi che abbiamo noi in tema di energia. Perché madre natura nel sottosuolo davanti alle coste della Norvegia ha messo un sacco di petrolio e di gas. In effetti ci sarebbero anche nel sottosuolo di fronte alle coste della riviera Adriatica e della Sicilia. Il fatto è che in Norvegia i pozzi li fanno, quelli per estrarre il petrolio. Da noi petrolio non ne vogliono estrarre, ma in compenso di pozzi neri ce ne sono pure troppi. E a lungo andare il circolante finirà anche qui. E noi finiremo a fare la fine dei baccalà. Norvegese, ovvio.