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Un patto scellerato

L’accordo di potere siglato al Nazareno impedirà al centrodestra di tornare competitivo per almeno una generazione. Bisogna reagire, finché c’è tempo.

La riforma del Senato e la riforma della legge elettorale vanno avanti. Due mostri che servono solo a Renzi e Berlusconi. Al primo per consolidare il suo potere, al secondo per mantenere il suo ruolo di dominus dell’opposizione e attraverso questo impedire da una parte l’emergere di qualsiasi novità nel centrodestra e dall’altro ottenere dal nuovo leader qualche utile concessione. La politica al servizio non del Paese ma dei propri interessi. In questo quadro non si capisce proprio perché i partner di governo accettino di  fare la parte degli utili idioti. Si dirà. Perché in caso contrario Renzi andrebbe al voto anticipato e al grido “non vogliono farmi fare le riforme” otterrebbe il 50 per cento con la conseguente sparizione di quanti adesso sono essenziali per il raggiungimento della maggioranza. Ammesso. Solo che così facendo gli altri sono ugualmente condannati alla scomparsa perché è di tutta evidenza che sono lì solo per mantenere la propria poltrona. Forse, meglio sarebbe cadere in piedi denunciando a gran voce al Paese quello che sta succedendo.  Vediamolo nel merito. Il Senato. Così come proposto non ha né ruolo né senso. Le sue competenze cambiano almeno una volta al giorno. L’unica cosa che resta ferma è il fatto che non sarà chiamato a votare la fiducia. In pratica è un benefit per qualche personaggio locale che vuole farsi un giro a Roma, spesato anche se privato dell’indennità. Meglio abolirlo del tutto. La legge elettorale. E’ un meccanismo che premia le coalizioni. Quindi pensato per impedire a nuovi soggetti, vedi Grillo,  di diventare pericolosi. E’ una legge che, visto il quadro attuale, permetterà a Renzi di governare per anni e a Berlusconi, che paga il prezzo a Renzi di consolidarlo nel suo ruolo, di impedire, non solo a quelli esistenti, ma anche a qualsiasi nuovo soggetto che si affacciasse sulla scena del centrodestra di scalzarlo dalla sua posizione di leader dell’opposizione.

A questo punto, come si è soliti dire, la domanda sorge spontanea. Ma perché Scelta Civica e NCD, che sono nella maggioranza e sono determinanti, accettano un simile obbrobrio? La risposta è cruda ma semplice. Per resistere al governo ancora qualche anno. Solo per resistere, perché al prossimo giro saranno spazzati via. Da Renzi e dagli elettori. Non sarebbe allora meglio reagire ora, finché c’è tempo? Non sarebbe il caso di dire al Paese una cosa semplice come quella che le riforme istituzionali vanno certamente fatte ma in un quadro generale che tenga conto di pesi, contrappesi e funzionalità degli organi? Dal tipo di assetto istituzionale poi discende, come logica conseguenza, la legge elettorale. La riforma della Costituzione, di tutta e non solo della seconda parte, vogliamo finalmente dire questa verità?, la può fare solo un’assemblea costituente eletta su base proporzionale. Il Governo si concentri sulla situazione economica, se vuole fare davvero gli interessi  degli italiani.


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