Ovviamente gli investitori esteri in Italia sono i benvenuti se apportano capitali e fanno crescere le aziende italiane. Ovviamente è cosa buona e giusta consolidare Cdp Reti, la società della Cassa depositi e prestiti che mira a detenere le quote pubbliche di asset strategici come Snam e Terna. Ovviamente è comprensibile e pure auspicabile che ci siano operatori stranieri interessati a partecipare come azionisti di minoranza alla privatizzazione di Cdp Reti, anche perché con le risorse incamerate la Cassa presieduta da Franco Bassanini e guidata dall’ad, Giovanni Gorno Tempini, potrà patrimonializzarsi visto che il Tesoro nicchia e Bankitalia preme.
Tutto ciò premesso per evitare equivoci interpretativi, la nota con cui oggi la Cdp (controllata dal Tesoro e partecipata da 18 fondazioni bancarie) certifica che è ormai a un passo dalla firma con i cinesi di State Grid International Development “per la cessione da parte di Cdp di una partecipazione del 35% di Cdp Reti a Sgid” deve indurre a qualche considerazione sistemica. L’annuncio avviene, tra l’altro, mentre il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan si trova in viaggio proprio in Cina e spende parole di apprezzamento sull’operazione.
Quindi il 35%, rispetto al 49% complessivo in vendita. Si sta avverando quanto previsto/anticipato da Formiche.net? Ovvero ci sarà un socio industriale (come il colosso cinese) e un socio finanziario (il fondo australiano Industry Fund Management)? Così pare. Quindi, secondo la visione della Cassa, un giusto mix fra esperienze industriali e internazionali nel settore (State Grid mira a obiettivi di medio-lungo termine nell’ambito di una politica di espansione in Europa e non solo) e competenze finanziarie (come quelle del fondo australiano più attento a risultati economici e al breve termine, seppure nell’ambito di politiche sempre di crescita).
Tutto bene? Forse. Resta una perplessità, o solo un dubbio, anzi una domanda. Perché scegliere come unico partner industriale un colosso come quello cinese e non partner europei e anglosassoni? E’ stata una scelta deliberata oppure non si sono fatti avanti altri partner con offerte allettanti come quella di State Grid?
Insomma, se pecunia non olet, gli interessi economici e geopolitici dei cinesi non sono del tutto asettici. Vogliamo parlarne?
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