Quel copione che non si riesce mai a finire. Quel criminale che non va mai alla forca. Quegli scampoli di gloria vera che non arrotonda mai il conto, finché il saldo, alla fine, si colora di rosso. Zero su tutta la linea.
Deve essere davvero dura: dai la caccia a un criminale, il pericolo pubblico numero 1 e non la sfanghi mai, non affondi mai il colpo definitivo, non gliela fai, come dicono a Roma. Nada de nada.
Vai alla trasmissione truccata di Mentana e spieghi che sì, è vero, Berlusconi – citizen Berlusconi, secondo un gran libro di un suo gran nemico, ma di ingegno, lui – è stato assolto, ma come si fa a non capire – assevera accigliato e rigoroso il Nostro – che di mezzo abbiamo avuto la legge Severino e dunque, bla bla bla.
Siamo in un’altra èra, non c’è dubbio. Ai nostri tempi e nelle aule del buon senso – quello che cede, sornione e in fondo lieto, di fronte alla realtà -, un’assoluzione come questa meritava la casella prescelta dalla buona, vecchia Scolastica: “contra factum non valet argumentum” – ma tant’è; il Nostro non la pensa così e invade lo schermo, come ha invaso l’immaginario collettivo, di avversative furiose e petulanti: “ma, però…”. Solito copione, solito schema, sconfitta finale. No, che diamine, no; mi puoi spolverare col fazzoletto anni ’50 la sedia, appesantita dal mio nobile deretano di indagatore delle altrui licenziose prestazioni, ma giammai vincerai: invece è accaduto.
Lo so, e’ accaduto, ma con le ideologie – ancora non soltanto vive e vegete, ma addirittura cariche di nuovi accessori che elevano, e non di poco, la potenza ormonale – è sempre “tanto peggio per i fatti”, come lorsignori insegnano ad ogni piè sospinto. E sia.
Rimane, granitico, sul tappeto un dato di fattura esistenziale: tutto ciò rende la vita della ditta Travaglio & C., stili personali a parte, come la canzone dedicata da Elio e le Storie Tese al leggendario divo americano del porno, John Holmes: una vita per il cinema. Anche lui, John Curtis Holmes, morto il 13 marzo 1988, a 25 anni, per le complicazioni dell’Aids, ha girato qualcosa come 2250 films…a proposito, a quante udienze arriviamo con il Caso Berlusconi, nel suo complesso? 2250…? Forse superiamo Il Caso Holmes: ma è sempre una vita per il cinema.
Complimenti a lorsignori, l’hard core sugli altri, specie quando immaginario, è una roba dura da sostenere, ascetismo puro, non ci piove.