Il semestre di presidenza italiana cade in un momento particolare della vita istituzionale europea, in un momento di passaggio visto che la nuova Commissione europea sarà operativa a partire da novembre.
Considerando che il potere di iniziativa legislativa spetta alla Commissione che ormai è arrivata a fine mandato, quanti colpi potrà realmente portare a segno l’Italia in 6 mesi? Il premier Matteo Renzi, oggi a Strasburgo per inaugurare ufficialmente il semestre di presidenza italiana, ha fatto un discorso innovativo, da rottamatore, da vero oratore capace di incantare le folle con parole chiavi quali “coraggio e orgoglio”, ma quali sono gli obiettivi da raggiungere?
Tanti i temi citati: i valori fondanti dell’Europa, l’economia, la crescita, citazioni mitologiche, “generazione Telemaco”, l’immigrazione, l’immagine di una Europa che riassunta in un “selfie” assumerebbe il volto della stanchezza e della noia. Bene. Ma le priorità di questi 6 mesi non sono state illustrate.
Osservatori maliziosi segnalano che Renzi oggi probabilmente come priorità aveva quella di “sponsorizzare” la candidatura del Ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini al ruolo di Alto Rappresentante della UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Infatti Renzi ha abilmente centrato una parte del suo discorso sull’importanza della politica estera della Unione europea sollevando numerose questioni: dall’Ucraina a Israele, da “Mare Nostrum” alla questione dei cristiani perseguitati, dal rapimento delle ragazze nigeriane alla cristiana sudanese Meriam che partorisce in carcere; quasi a segnalare che la persona giusta per risolvere tutte queste questioni era quella seduta accanto a lui nell’emiciclo di Strasburgo, ovvero la Mogherini.
In attesa che si chiarisca l’incognita sulla nomina dell’Alto rappresentante della Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza siamo certi che nel documento scritto, che Renzi ha lasciato ai Parlamentari europei, saranno contenuti tutti gli obiettivi del semestre italiano.