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Che cosa ho visto a Farnborough. Parla Nicola Latorre

La significativa presenza italiana all’air show di Farnborough, a cominciare dal nostro player principale, Finmeccanica, è il segnale che difesa e aerospazio costituiscono tasselli essenziali della ripresa del Paese. E la visita del ministro Roberta Pinotti al salone suggerisce che anche la politica abbia finalmente iniziato a guardare con interesse al comparto.
Tra i presenti all’appuntamento in terra inglese c’era il presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, che racconta la sua esperienza in un’intervista in cui spiega cosa aspettarsi dall’Italia in questo importante settore.

Presidente Latorre, che impressioni ha ricavato nella sua visita all’air show di Farnborough?
Ho potuto constatare l’eccellenza della nostra capacità produttiva e tecnologica, che spiccava in un quadro di presenza di tutte le maggiori società internazionali del settore.

In cosa si è distinta l’industria italiana?
La cosa importante è il carattere duale di molti di questi prodotti, dagli elicotteri agli aerei passando per la trasportistica e gli Uav. Tutti prodotti il cui utilizzo può essere anche per uso civile. Una tendenza che segue quella del settore, nel quale è necessario continuare a investire.

Uso duale vuol dire anche risparmio ed efficienza. Una tendenza utile mentre il ministero della Difesa discute di come razionalizzare e programmare il settore con il Libro Bianco?
Assolutamente sì. Tutta la riorganizzazione del nostro sistema di basa su pochi e semplici concetti. La razionalizzazione della spesa in difesa non deve ridurre le capacità di sicurezza del nostro Paese, soprattutto in ragione delle minacce incombenti nel cuore di Mediterraneo.
Sulla base di questa premessa noi misureremo le nostre politiche di investimenti in difesa, tenendo conto che per tenere meglio insieme riduzione dei costi ed efficienza bisogna puntare anche sulla creazione di un vero sistema europeo di difesa e sull’interoperabilità dei rispettivi sistemi d’arma in ambito Nato. A questo bisogna aggiungere, appunto, che tutto ciò va fatto in un ottica duale, attraverso la quale possono esserci ricadute positive anche sul settore civile.

Quale il ruolo della nostra portabandiera Finmeccanica al salone?
Di assoluto rilievo. Dagli ultimi prodotti di AgustaWestland e di Alenia Aermacchi, alla capacità innovativa nel settore dello spazio di Selex e delle varie partecipate. Non vorrei trascurare nessuna delle aziende di Piazza Monte Grappa. Ma allo stesso tempo voglio sottolineare la presenza significativa di piccole e medie aziende italiane che competono sui mercati grande a uno spiccato senso dell’innovazione.
Un bel connubio tra queste due realtà è stato veder volare l’aereo di Blackshape e l’M-345 e l’M-365 di Alenia, prodotti altamente competitivi e di qualità che possono coprire tutte le esigenze di addestramento.

Blackshape è un’azienda della Puglia, non solo la sua regione, ma anche una delle più vivaci nel settore dell’aerospazio.
La Puglia ha espresso buona presenza e rappresenta ormai un polo aeronautico di eccellenza del nostro Paese. Gli investimenti di Finmeccanica, Boeing, Avio Aero ed altre grandi aziende hanno anche consentito la crescita di un indotto per molte piccole e medie imprese. L’esperienza di Blackshape è la rappresentazione di questa realtà che offre alla Puglia buone prospettive occupazionali che la rendono una delle regioni meno in sofferenza del Mezzogiorno.

A proposito delle minacce incombenti sul Mediterraneo, come commenta quello che accade in Libia?
Con molta preoccupazione. Sono convinto che la comunità internazionale debba imprimere una svolta. Il nostro Paese sta facendo molto, ma ci deve essere un salto di qualità che contempli una risposta più adeguata e corale.

Ad est invece, c’è un altro focolaio che ci tocca da vicino, quello ucraino. Una scheda informativa del Dipartimento di Stato americano ha riportato le prove di un coinvolgimento diretto della Russia a sostegno dei ribelli. Cosa fare?
Io credo che l’Europa debba continuare a tenere fermo il punto sul quale si è orientata l’intera Alleanza Atlantica: un asse con gli Usa e la condivisione di alcuni valori e principi che non si possono mettere in discussione. O la Russia rispetta questi principi con comportamenti adeguati o è giusto proseguire con sanzioni che spingano Mosca ad avere un comportamento diverso.



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