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Una vittoria contro l’aborto negli Stati Uniti

Oggi la Corte Suprema degli Stati Uniti ha sentenziato che l’azienda Hobby Lobby, di proprietà di imprenditori cristiani, non è obbligata a rispettare la legge sanitaria dell’Obamacare, che prevede il contributo delle aziende per medicinali abortivi per i dipendenti.

L’amministrazione Obama ha tentato di obbligare Hobby Lobby e altre migliaia di aziende e organizzazioni pro-vita ad attenersi al mandato del HHS (Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani), il quale costringe le società religiose a finanziare il controllo delle nascite e l’acquisto di medicinali abortivi per i dipendenti. Tuttavia la Corte Suprema ha emesso la sentenza a favore dell’azienda Sebelius v. Hobby Lobby Stores Inc., un caso storico che difende il diritto dei proprietari di aziende garantito dalla Costituzione di svolgere il proprio lavoro senza violare le proprie credenze religiose.

Il giudice Samuel Alito ha affermato: “La Corte Suprema e il governo non possono obbligare le piccole aziende con proprietari credenti a fornire contraccettivi ai dipendenti”.
Secondo la Corte, il mandato sulla contraccezione viola il Religious Freedom and Restoration Act (RFRA, 1993), sostenendo inoltre che il mandato “opprime gravemente l’esercizio della religione. La decisione riguarda solo il mandato sulla contraccezione e non tutti i mandati dell’assicurazione sanitaria”.

“Se i proprietari si attengono al mandato del HHS, agevoleranno l’aborto, e se non si attengono, pagheranno una sanzione molto alta, fino a 1,3 milioni di dollari al giorno, circa 475 milioni di dollari l’anno, nel caso di una di queste società” si legge nel giudizio. “È ovvio che queste conseguenze equivalgono ad una forte oppressione.”

Il giudizio conclude affermando che “esistono altri modi con i quali il Congresso o il Dipartimento possano assicurare che ogni donna abbia accesso gratuito a tutti i contraccettivi approvati dal FDA (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali)”. “Il RFRA spiega chiaramente che il Congresso non discriminava gli uomini e le donne che desiderano gestire le aziende a scopo di lucro secondo le proprie credenze religiose.”

Il presidente della Corte Suprema John Roberts, i giudici Antonin Scalia, Clarence Thomas e Anthony Kennedy hanno votato a favore di questa sentenza. I giudici Stephen Breyer, Elena Kagan, Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor hanno votato contro.

Il giudice Anthony Kennedy ha steso un giudizio affermando che il governo stesso potrebbe coprire la fornitura di contraccettivi e medicinali abortivi nel caso l’azienda si rifiutasse.
Il giudice Ruth Bader Ginsburg si è opposta affermando che “la decisione è di portata spaventosa”, opinione smontata dalla maggioranza. Infatti la decisione si riferisce solo al mandato di aborto, non alle trasfusioni di sangue o ad altre pratiche che possono portare a obiezioni religiose.

La decisione ‘Hobby Lobby’ riguarda le società, tra le quali la Conestoga Wood Specialties, che aveva presentato un caso simile alla Corte Suprema. I gruppi non-profit come Priests for Life e Little Sisters sono ancora in attesa della decisione riguardante il loro diritto di tirarsi fuori dal mandato.

Gli americani “non rinunciano ai propri diritti di libertà religiosa solo perché hanno aperto un’azienda familiare” ha affermato Lori Windham, avvocato del Becket Fund for Religious Liberty, che ha rappresentato Hobby Lobby. “Si tratta di una decisione storica per la libertà religiosa. La Corte Suprema ha dimostrato che gli americani non perdono la propria libertà religiosa sebbene siano a capo di un’azienda familiare.”

Barbara Green, cofondatrice di Hobby Lobby, ha aggiunto: “La nostra famiglia ha accolto con grande gioia la decisione della Corte Suprema. Oggi la Corte più importante degli Stati Uniti ha riaffermato la vitale importanza della libertà religiosa come uno dei principi fondamentali del Paese. È una vittoria non solo per la nostra azienda, ma per tutti coloro che vogliono vivere la propria fede. Siamo grati a Dio e a coloro che ci hanno sostenuto in questo lungo e difficile viaggio”.
Lo scorso luglio, un tribunale federale aveva concesso a Hobby Lobby un’ingiunzione preliminare contro il mandato sui medicinali abortivi. L’ingiunzione ha impedito all’amministrazione Obama di applicare il mandato alla società cristiana. A seguito degli appelli, il giudice distrettuale Joe Heaton ha emesso un’ingiunzione preliminare e ha rimandato il caso al primo ottobre per dare all’amministrazione Obama il tempo necessario per ricorrere in appello.

Secondo un sondaggio condotto da Rasmussen Reports lo scorso dicembre, la maggior parte degli americani non è d’accordo con il mandato. Il 51% sostiene che il mandato non dovrebbe coprire questo tipo di spese mediche, il 38% è a favore, mentre l’11% non ne è sicuro.
Secondo un altro recente sondaggio, il 59% degli americani è contrario al mandato.

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