Ieri sera, nel cortile Carpentieri su Via Mormino Penna a Scicli, in coda alla presentazione del libro di Pietrangelo Buttafuoco “Buttanissima Sicilia” molti mi hanno chiesto cosa fosse Balat.
Rispondo per esteso anche per tutti coloro che lo avrebbero voluto chiedere ma non l’hanno fatto. Balat è un acronimo e sta per “Beni artistici per un lavoro attivo sul territorio”. Balat è una fondazione costituita a Palermo, dove ha la sua residenza, da un gruppo di professionisti (ingegneri e architetti) che hanno in comune le origini siciliane. La missione statutaria dell’associazione è quella di farsi soggetto proponente e sviluppatore di progetti finalizzati al recupero e alla valorizzazione di siti di rilevanza artistica e/o culturale sparsi sul territorio siciliano.
Perché Balat? C’era bisogno di una nuova associazione? La risposta a questa domanda, l’opinione pubblica deve provare a darsela da se. Perché innanzitutto, quello di cui c’è bisogno in Sicilia, e nel Mezzogiorno più in generale più che in altre regioni italiane, è di elaborare una coscienza civica. Di dare un nome e un volto ai problemi e di immaginare un futuro. C’è bisogno di una spinta individuale che sappia farsi collettiva. E che sappia sostituirsi alla rappresentanza politica e alle attuali classi dirigenti che, per calcolo o opportunismo, non stanno facendo quanto dovrebbero. C’è bisogno di sostituire e supplire, riappropriandosi pezzo per pezzo della sovranità popolare, il governo regionale e quello di tante amministrazioni locali. C’è la necessità di mettersi in parallelo o in serie con essi svolgendo un ruolo attivo e concreto, di proposta e di stimolo. Non c’è proprio più tempo.
E dunque Balat. Perché la ricchezza in Sicilia può venire dall’industria del turismo. Perché oltre alle spiagge e al mare, che sono certamente un’attrazione importante, la Sicilia può offrirsi come culla della bellezza. Contando sui numerosi siti e luoghi di arte, sui numerosi luoghi di cultura così ricchi di storia. Non ha senso che il turismo in Sicilia sia di solo 5 milioni di visitatori all’anno quando solo Venezia ne fa 25 milioni.
Ecco, oggi molti di questi luoghi d’arte e di cultura si trovano in condizioni di degrado. Richiedono tanta manutenzione. Non sono adeguatamente valorizzati.
Il turismo che accoglie e attira visitatori più che turisti ha la forza di destagionalizzare. Di disaccoppiare il turismo dal mare e dalle serate di Agosto. Perché le strutture ricettive, oggi, potrebbero essere dieci volte quello che sono ad Agosto, ma potrebbero non esistere d’inverno. Perché portare in Sicilia tanti visitatori tutto l’anno vuol dire creare un volano per l’agricoltura che è uno de punti di forza di questa terra ma che ha bisogno di svincolarsi dalla morsa della grande distribuzione. Il riutilizzo dei prodotti agricoli direttamente sul territorio garantirebbe maggiore redditività per coloro che nella terra lavorano. Un modello di riferimento? Pensate alle Langhe, in Piemonte.
Come funziona Balat? E quale può essere il ruolo di ogni singolo?
Balat si comporta come un centro studi. Raccoglie le proposte che arrivano dal territorio e le sviluppa. Le può sviluppare internamente o affidare il loro sviluppo all’esterno. Il primo passo per avviare qualunque iniziativa è lo sviluppo di un rigoroso studio di fattibilità. Occorre strutturare le proposte sin da principio. E’ proprio questo uno dei problemi, infatti, per cui oggi gran parte dei fondi comunitari tornano in Europa senza essere utilizzati. Il fatto che le amministrazioni locali non fanno altro che presentare progetti poco interessanti, mal organizzati. Privi delle caratteristiche necessarie per essere autorizzati dalla Comunità Europea.
Sviluppato lo studio di fattibilità, Balat si occupa di attivare le relazioni con gli enti regionali e/o locali referenti per ciò che concerne l’iter amministrativo e autorizzativo. Si occupa di predisporre le domande per l’accesso ai finanziamenti europei. I fattori chiave per la riuscita d’iniziative di questo tipo sono: la capacità progettuale, la capacità di accedere alle risorse finanziarie, la capacità di condurre a termine i progetti coordinandone l’iter tecnico amministrativo. E queste tre capacità devono coesistere nello stesso momento.
Il singolo cittadino può partecipare attivamente. Associandosi e partecipando attivamente ai momenti d’incontro dell’associazione. Contribuendo, ciascuno, con il suo punto di vista, con la propria riflessione.
Nel corso del 2014, Balat ha già avviato la sua prima iniziativa. Ha sviluppato il progetto preliminare della riqualificazione del Teatro Politeama a Palermo e lo ha donato al Comune di Palermo. Il progetto, se il Comune di Palermo riuscirà a coordinare tempestivamente l’iter autorizzativo, facendo in modo che il progetto abbia tutti i nullaosta necessari, potrebbe accedere ai fondi comunitari. Circa 30 milioni di Euro.
Ogni singolo cittadino può fare molto. Monitorare l’operato dei suoi rappresentanti. Dei funzionari.
Cos’è BALAT
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