Che il movimento cinque stelle non sia nuovo a fantasiose e quanto mai bizzarre teorie complottiste, questa non è certo una novità. L’ultimo episodio (e possiamo giurarci non sarà nemmeno l’ultimo) però batte tutte le precedenti “pessime” performance dei pentastellati.
Accade che un bel giorno, un deputato, membro della commissione affari esteri della Camera dei Deputati, senta la irrefrenabile voglia di far parlare di se. Ed ecco che allora Alessandro Di Battista dichiari che poi, dopo tutto, i terroristi dell’ ISIS vadano compresi, capiti, giustificati. Accade poi, che sorpreso da tanto stupore suscitato, prima se la prenda con i giornali, colpevoli secondo lui di aver strumentalizzato le sue parole, poi direttamente con gli USA “Foley? Figlio della violenza degli americani”.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum diceva qualcuno, anche perché se si leggono attentamente le dichiarazioni del deputato, ci si accorge dei numerosi errori geopolitici che egli commette. Ma tralasciando quest’aspetto, certo importante, una domanda sorge spontanea, yazidi e cristiani perché stanno morendo?
I crimini commessi in queste settimane dai terroristi dell’ ISIS solo lui sembra non vederli. Lo Stato islamico in Iraq e in Siria non è una libera coalizione di gruppi jihadisti, ma una forza militare vera e propria che è riuscita a impossessarsi di gran parte dell’Iraq grazie al business. Prendono spietatamente di mira gli sciiti, i curdi e i cristiani. Un ‘organizzazione che decapita i bambini, violenta le mamme e uccide i padri.
A Di Battista, quindi, andrebbe spiegato che ci vuole rispetto. Rispetto per la famiglia di Foley. Rispetto per i cristiani che da anni sono perseguitati in Medio Oriente. Rispetto per i yadizi che davanti a situazioni in cui sarebbe stato facile rinnegare la fede, pur di rimanere nella propria terra, ha scelto di rimanere fedele al proprio credo.
Gente che ha preferito abbandonare tutto, perdere tutto, anziché la fede e la tradizione religiosa che custodisce da millenni. Anziché parlare a favore dei jihadisti, avrebbe fatto meglio ad esprimere solidarietà a questa gente. Basta leggere le cronache di questi giorni per capire che i jihadisti sono solo dei terroristi e che il necessario intervento degli Usa e dei suoi alleati serve ad evitare che altri, come Foley, vengano trucidati barbaramente con un coltello alla gola. DI Battista questo lo ignora, o fa finta di ignorarlo. A volte, piuttosto che non aver nulla da dire, si commette l’errore di parlare, peccato che Di Battista lo faccia quasi sempre nel modo sbagliato.