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Ecco come il Pil s’ammoscia. Report di Intesa

salario minimo

Secondo la stima preliminare diffusa oggi dall’Istat, il PIL si è contratto di -0,2% t/t nel secondo trimestre 2014: il dato smentisce ancora una volta le previsioni, che rimanevano marginalmente positive, nonché le indicazioni delle indagini congiunturali. Avevamo rivisto recentemente la stima a zero sulla scia dei dati sfavorevoli di produzione industriale, ma la realtà è stata ben peggiore.

Rispetto allo stesso periodo del 2013, la contrazione è di -0,3%, marginalmente meglio rispetto al -0,4% a/a del 2014.T1 (rivisto al rialzo da -0,5%). I pochi dettagli disponibili segnalano che tutti i settori (industria, servizi e agricoltura) si sono contratti. La sorpresa riguarda soprattutto i servizi, tenuto conto che il PMI era salito di 1,6 punti fra primo e secondo trimestre.

Riguardo alla scomposizione domanda interna e domanda estera, viene indicato un contributo nullo della domanda interna al lordo delle scorte, e negativo delle esportazioni nette. La variazione acquisita per il 2014 è ora di -0,3% e rende difficile anche confidare in una variazione media annua positiva per l’anno in corso.

Mantenendo invariate le proiezioni per il terzo e il quarto trimestre allo 0,3% t/t, infatti, la media annua risulterebbe in calo di -0,1% rispetto al 2013. Riguardo al terzo trimestre, si parte con un trascinamento positivo dalla produzione industriale (+0,2%), questa volta più coerente con le indicazioni delle indagini di fiducia (ora compatibili con una crescita di 0,2-0,3%). Un modesto beneficio potrebbe derivare dal deprezzamento del cambio, ma in parte compensato dall’aggravarsi di diversi focolai internazionali di crisi (Russia, Nord Africa). Inoltre, proprio le indagini congiunturali hanno mostrato segnali di cedimento negli ultimi mesi, il che rende lo scenario futuro molto incerto.


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