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La Bce di Draghi riformi se stessa prima di commissariare l’Italia sulle riforme. Parla Gustavo Piga

Commissariare l’Italia sulle riforme? La Bce cominci a riformare se stessa, perché qualcosa evidentemente al suo interno non funziona”. E’ questa la prima reazione dell’economista Gustavo Piga alla lettura delle parole pronunciate ieri dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.

Piga, che coordina il comitato promotore dei referendum anti austerità, in una conversazione con Formiche.net, analizza i passaggi salienti dell’intervento del numero uno dell’Istituto di Francoforte che sono suonate come una critica indiretta all’azione del governo Renzi.

LA QUESTIONE INVESTIMENTI

“E’ assolutamente vero, come sostiene Draghi, che gli investimenti privati in Italia non partono – dice Piga – Ma la colpa è in gran parte dovuto alla BCE. Il persistente mancare il proprio obiettivo statutario dell’inflazione al 2%, flirtando con la deflazione, aumenta il costo reale del debito pubblico italiano e dunque le tasse sui nostri cittadini ed imprese e il costo reale del credito per le imprese italiane”.

IL RUOLO DELLA BCE

In più, come ammette lo stesso Draghi – sottolinea Piga – “le aspettative future sulla domanda dei clienti sono la spiegazione principale della non disponibilità delle imprese ad investire”. “Ma nessuno più della BCE – critica l’economista – ha in questi mesi sostenuto la bontà del Fiscal Compact e della sua assurda richiesta di maggiori tasse e minori investimenti pubblici pur di raggiungere minori deficit durante questa recessione disastrosa”. “E lasciamo stare le riforme per favore – conclude Piga -come pensare che qualcuno voglia investire in Italia in assenza di domanda?”.

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