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Libia, lo schiaffo delle Nazioni Unite all’Italia

Chissà se Federica Mogherini sarà nominata da Jean-Claude Junker vicepresidente della Commissione con la delega pesante della politica estera e di sicurezza. Per l’Italia giunge intanto una notizia di quelle che non danno soddisfazione all’orgoglio nazionale.

Da tempo era nota l’intenzione delle Nazioni Unite di indicare un proprio inviato speciale per la Libia. Il nostro Paese si era molto speso per questo ruolo. Tutto sommato il nostro è l’unico ad aver mantenuta aperta l’ambasciata a Tripoli e persino i francesi oggi ci hanno ufficialmente ringraziato per averli aiutati nel rimpatrio dei loro connazionali.

Il governo e tutti i principali leaders politici italiani si erano spesi nella prospettiva di indicare un nome di livello. I rumors accreditavano Massimo D’Alema o, in alternativa, Emma Bonino. Invece, niente. Ban Ki Moon ha scelto uno spagnolo, Bernardino Leon già nominato da Lady Ashton come rappresentante della Ue. Una personalità di grande livello, non c’è dubbio. Ma non meno di quanto sarebbero potuto esserlo i nostri due ex ministri degli Esteri.

Non siamo gufi ma non siamo neppure struzzi che nascondiamo la testa sotto la sabbia. Per l’Italia è una bocciatura, come lo è stata quella del vertice Nato dove era candidato un altro ex ministro degli Esteri: Franco Frattini. Renzi non può essere incolpato per questi risultati ma allo stesso modo non può ignorare il campanello d’allarme. La politica estera è una cosa seria e prendere il 40% non basta per riuscire ad esercitare un ruolo in Europa e nel Mediterraneo.



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