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L’importanza di un successo fuori confine per riscattare la cultura del territorio.

Intervista al Sindaco di Civita Castellana Gianluca Angelelli

venerdì 1 agosto è terminato il Civitafestival di Civita Castellana, (iniziato il 17 luglio scorso), che ha visto sera per sera una crescita costante dell’adesione dei cittadini locali così come di quelli provenienti dalle altre località. Sedici giorni ricchi di iniziative culturali che ci hanno fatto assistere ad una varietà di spettacoli che spaziava dai concerti jazz a quelli classici, dal teatro alla comicità, dal cinema ai dibattiti con personaggi illustri. Ma la cosa che ci ha colpito è stata che queste due settimane sono state animate da una speciale partecipazione di ragazzi. Non solo il teatro e gli show erano caratterizzati da una componente giovane, ma anche il pubblico che ha aderito al festival è stato prevalentemente giovane. Questo è molto importante perché determina un’inversione di tendenza rispetto agli eventi relegati al confine territoriale e che non riescono ad emergere oltre agli abitanti del luogo o paesi limitrofi. Così ne abbiamo parlato con il giovane Sindaco Gianluca Angelelli.

A quale edizione ha ereditato questo Festival? Ho ereditato il Festival alla 21esima edizione, naturalmente frequentavo il Festival già da diversi anni, ma contribuire alla sua costruzione è un processo completamente diverso che ha cambiato anche il mio approccio da spettatore.

Questa appena terminata è stata la ventiseiesima edizione. Qual è stata la sua evoluzione negli anni? In queste ultime sei edizioni il Festival è molto cambiato. Ha conservato un approccio fondamentalmente musicale, ma si è arricchito di molteplici altre iniziative culturali, dalla letteratura al teatro, passando anche per la cinematografia. Anche la musica, in origine esclusivamente classica, adesso recepisce maggiori sollecitazioni diverse e ci spingiamo con coraggio verso le sperimentazioni, come quest’anno con la musica ambient di tromba e percussioni elettroniche.

Perchè il pubblico dovrebbe venire qui al Festival di Civita? Il pubblico viene al CivitaFestival perchè è piacevole. È piacevole trascorrere una serata immersi negli scenari più belli delle bellezze architettoniche locali (il Forte Sangallo, il Duomo dei Cosmati, quest’anno il portico quattrocentesco della Curia vescovile) ascoltando buona musica, godendo un film o un libro o magari guardando gli interpreti più bravi del teatro di narrazione italiano.

Parlavamo della crescita della partecipazione e dell’impatto di notorietà che ha il territorio. Quanto il Festival  incide “turisticamente” con questo territorio? Quante persone partecipano alle serate? Sicuramente gli eventi programmati sono una importante cassa di risonanza che danno visibilità alla città e spingono molte persone a venire a Civita. Sono garantiti circa 700 posti seduti, ma alcune sere molti spettatori rimangono in piedi.

In realtà la concorrenza è tanta. Ci sono tanti borghi e cittadine che organizzano manifestazioni ed eventi. Qual’è la grande differenza con altri Festival simili? Due cose. La prima sono le location, assolutamente insuperabili quelle offerte dal CivitaFestival, anche nella loro varietà, non si può non rimanere ammirati dal gioco delle luci sulla facciata del Duomo e dalla bellezza e maestosità del Cortile maggiore del Forte. La seconda il livello dell’offerta artistica e culturale, da sempre ai massimi livelli, aperta anche a sperimentazioni coraggiose.

Quali sono i progetti per la prossima edizione/anno del Festival? L’anno prossimo il Festival si affrancherà dopo 26 anni dall’amministrazione, abbiamo costituito una Istituzione che, seppur sempre in seno al comune, avrà maggiore libertà di movimento e meno burocrazia ai piedi. Ritengo che la continuità settimanale della programmazione vada mantenuta, puntando ancora sulla qualità.

Perché investire sulla cultura? Perchè è l’unica leva che cambia il mondo, l’unica chiave che apre le porte.

Parliamo di Gianluca: qual è il suo primo ricordo del festival come spettatore? Ricordo la musica classica. Certamente bellissima, ma forse eccessivamente selettiva!

E il primo da sindaco? Nel 2009 feci la mia prima partecipazione da sindaco pochi giorni dopo la mia elezione. Ero molto emozionato e, quando salii sul palco per premiare un importante ospite… Ne dimenticai il nome! Cercai di prender tempo con giri di parole, ma niente, non riuscivo a ricordarlo! Alla fine mi incartai completamente e solo il direttore artistico riuscì a salvarmi. D’altra parte il palco del Civita Festival emoziona persino gli artisti!

Questo successo di pubblico denota l’impegno dell’amministrazione, premia la collaborazione delle aziende che, credendo nelle iniziative e nella località, ha sponsorizzato il festival, quali la Lux Finance Ltd, Catalano, Flaminia, Scarabeo e Pantano. Ed a questo proposito ricordiamo la difficoltà di un territorio leader nel mercato della ceramica e così provato dalla crisi di questi ultimi anni che ha profuso il suo impegno per la promozione turistica attraverso la cultura. Quindi auguriamo al Sindaco di procedere in questa direzione per una visione di notorietà più ampia, che sposti anche i riflettori dell’amministrazione della Regione, ma dell’Italia tutta, su un territorio produttivo di fondamentale importanza per la nostra economia. Credo che questo sia l’auspicio più importante da rivolgere ad un’iniziativa culturale così di successo.

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