L’Italia, ricaduta in recessione, è di nuovo un osservato speciale. A evidenziare i mancati progressi dell’economia della Penisola è oggi il Wall Street Journal, che legando la crisi di Roma alle tensioni con la Russia sull’Ucraina, giustifica il rinnovato allarme di investitori e operatori dei mercati internazionali.
PERFORMANCE DA DIMENTICARE
L’Italia – spiega il quotidiano finanziario – è scivolata in recessione per la terza volta dal 2008 con una flessione dello 0,2% nel Pil del secondo trimestre, a
“trascinare bruscamente al ribasso” le borse del Vecchio continente. Anche i future sui listini statunitensi sono al momento in calo, ma solo di frazioni di punto percentuale.
NUOVI TIMORI
L’andamento della terza economia dell’Eurozona “ha aumentato il timore che la ripresa europea si stia arrestando”, ha scritto il quotidiano, soprattutto dopo che anche gli ordini manifatturieri tedeschi hanno oggi mostrato imprevisti cali
in giugno. Uno dei motivi per cui, come ha evidenziato Marcello Bussi su MilanoFinanza, Goldman Sachs starebbe “scaricando” l’Italia, abbassando a neutral la raccomandazione sui titoli di Stato dei Paesi periferici di Eurolandia.
LE RIFORME ATTESE
Poi, il Wall Street Journal ha paragonato la Penisola alla Spagna in ripresa. “La conclusione che la Spagna stia beneficiando” delle riforme economiche di cui “l’Italia ha
solo parlato è difficile da evitare”. Poi un’apertura di credito: “Gli economisti sono ancora fiduciosi che l’economia italiana possa superare la crisi quest’anno” a meno che “non ci
siano prove evidenti di riforme economiche – ha concluso il quotidiano economico. Un commento che aumenta la pressione sul presidente del Consiglio Matteo Renzi, impegnato a far passare le sue proposte per un difficile iter parlamentare.