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Lo show estivo di Marco Travaglio

Marco Travaglio

Continua la rassegna Stintino ChiAma, condotta da Marino Bartoletti e organizzata dalla Geturhotels di Efrem e Martina Zanchetta nella Piazza Borgo dei Mercanti dello Stintino Country Paradise, che ieri sera, 10 agosto, ha accolto la firma del Fatto, Marco Travaglio, ospite del penultimo appuntamento della manifestazione.

CHI C’ERA AL TEATRO QUIRINO IN ADORAZIONE DI TRAVAGLIO. FOTO DI PIZZI

Dopo un inizio morbido sulle note di “La favola mia” richiesta da un romantico e insospettabile Travaglio sorcino – ha visto 12 concerti su 59 dell’ultima tournee di Zero – il vicedirettore del Fatto Quotidiano ha ritrovato subito il suo passo e per ben due ore ha lasciato il pubblico incollato alla sedia. Molto duri i commenti sulla riforma del Senato, definita “una porcheria realizzata senza il coinvolgimento dei cittadini, che ha sancito l’elezione dei senatori da parte dei consigli regionali, a suo avviso la classe politica più sputtanata d’Italia, visto che 18 su 20 sono indagati per le loro ruberie per truffa, peculato ecc., …che ha ottenuto l’unico risultato di ridurre il Senato a una bocciofila imbarazzante”. Non è stato meno morbido con Matteo Renzi, il cui risultato alle primarie aveva inizialmente salutato con piacere, ma che poi ha disatteso le promesse fatte in quella prima legittimazione democratica. “Si è circondato di yeswoman, perché faceva fico. Questo è un governo pessimo, imbarazzante per il livello che esprime. Renzi non deve aver paura di avere vicino delle persone intelligenti solo perché potrebbero fargli ombra”.

L’APPENING DEL FATTO QUOTIDIANO CON TRAVAGLIO, GOMEZ E I GRILLINI. LE FOTO

Travaglio ha stupito per le parole che ha riservato a Feltri, che pochi giorni prima intervenendo dal palco di Stintino ChiAma gli aveva assegnato un 9 pieno per la bellezza della sua scrittura. Un Feltri che ha definito “un talento pazzesco, uno che scrive da Dio, spiritoso, conciso, empatico, ma che nel ‘94 ha deciso di sputtanare la penna libera che era per andare a dirigere Il Giornale da cui era stato cacciato Montanelli perché non voleva fare un giornale di partito, quello che poi ha realizzato Feltri, che, essendosene reso conto ha fondato Libero, ma ormai aveva perso parte delle sua credibilità”. “A Feltri do 4 per le scelte politiche e 10 per la scrittura”.

SCANZI E TRAVAGLIO RITRATTI DA PIZZI. LE FOTO

Tanti i temi affrontati in quasi due ore di conversazione, fra cui anche quello della Chiesa. Di Papa Francesco ha detto “è sincero quando dice che vuole cambiare la Chiesa” e di Ratzinger che “è stato ingiustamente vilipeso. Resosi conto che il marcio era più profondo di quanto lui pensasse, ha fatto il gesto più bello che si potesse immaginare, mettendosi da parte, non essendo in grado di gestire la macchina”.

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