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L’Occidente come colpa: il caso dell’antisemitismo

Le ideologie non hanno storia. Copyright: Karl Marx. Perfetto. Aveva capito tutto e lo aveva aiutato l’odio verso se stesso, un antisemitismo intellettuale così radicato da concentrarsi sul terreno dell’economico. L’economia e la società che diventano lo specchio del circuito di male modello Shylock, il mercante di Venezia. Qui copyright: William Shakespeare, di cui Marx era vorace lettore.

Marx antisemita e il comunismo, di cui il genio maledetto di Treviri è stato fondatore, macchina ammazza-ebrei di non piccolo momento: Stalin ne ha ammazzati 11 milioni. Superando Hitler. Insieme 17 milioni, Due volte la popolazione dell’Austria, metà di quella polacca attuale: un bel bottino di carne umana sacrificata sull’altare delle ideologie maledette del ‘900, il “secolo del male”.

Un secolo passato? Ma neanche per sogno! Il “secolo breve”, secondo lo storico marxista immensamente sopravvalutato, Hobsbawm? Al contrario: un secolo lunghissimo, infinitamente lungo e produttore di una narrativa insuperabile, evergreen, una meta-narrazione. Tradotto: the same old story. Ieri l’antisemitismo dei lager e dei gulag; oggi quello pecoreccio dei manifesti e del “boicottiamo Israele”, del “per ora non serviamo gli ebrei”; ma il succo, la sostanza è la stessa: appunto, narrazione infinita, meta-narrazione, va oltre il presente e si incastra in esso, perché ha dentro il germe demoniaco del male che persiste, nella storia e oltre la storia cosiddetta “passata”. Il passato non passa, perché la simbolica del male è eterna: l’Occidente come colpa.

Israele è un pendant dell’Occidente, ergo: contro Israele, perché a Gaza uccide i bambini e spiana le frontiere, facendo saltare i tunnel. Contro chi? Contro Hamas. E cos’è Hamas? Un’agenzia terroristica modello Fratelli Musulmani SPA, vale a dire un mix di populismo piagnone e odio anti-occidentale, proveniente da gente che negli anni ’30 del secolo scorso era pappa e ciccia con i cuginetti nazisti: Heil Hitler! – tradotto in arabo: come si legge, please?

L’Occidente come colpa e l’Europa come colpa: siamo tutti colpevoli nei confronti dei poveri, esclusi, dannati della terra, in primo luogo i Palestinesi, popolo non meglio definito e che sta scrostando dal territorio di Gaza anche i cristiani, strumentalizzati contro Israele. Loro li tiranneggiano, ma se parte un missile israeliano e colpisce una chiesa, è colpa del “nazisionismo” (detto da loro!) e Israele è contro la libertà religiosa.

Questo lo schema prevalente anche in Occidente e in Europa, strano angolo di Occidente, ad autostima sotto zero: noi siamo nemici di noi stessi. Un caso antropologico più unico che raro e c he produce azioni e comportamenti collettivi e politici a dir poco deliranti, come il risveglio di Fabius, ministro degli affari esteri francese, che vuole colpire militarmente Isis, dopo avergli fatto prendere manu militari due terzi della Siria, l’Iraq quasi per intero e con la testa a un millimetro dal fronte turco (ma qui c’è Erdogan, strana e ruvida razza di occidentale in pectore, e la musica cambia). Il test dell’Europa che si vede come colpa tout court, test infallibile in un’ottica strategico-militare: il ritardo. Questo, sì,colpevole.

I paradigmi di lettura della realtà geopolitica attuale devono essere ri-orientati verso la simbolica permanente e la meta-narrazione: oggi accade quello che è accaduto ieri, semplicemente perché il conflitto amico-nemico si tara sempre secondo certi copioni, che sono antropologicamente sempre gli stessi, con qualche appendice di non rilevante originalità.

L’antisemitismo è uno di quelli, il più probante, perché parte dalla radice dominante occidentale ed europea e si allea con il peggiore nemico dell’occidente: l’islamismo radical-fondamentalista.

Complimenti ai nuovi sceneggiatori occidentali: ritmi e fotografia perfetti. Stavolta le foto grondano un pò di sangue in più e c’è qualche califfo tagliagole più proattivo, ma che c’entra? Non spacchiamo il capello in quattro. Lasciamo questo sport ai tagliagole, loro sì che sono esperti nel mestiere.

(A seguire immagine in evidenza comprovante quanto testè affermato).

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