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Perché tra Renzi e Draghi faccio il tifo per il premier

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il cameo di Riccardo Ruggeri apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

In un tweet Antonio Polito ha sintetizzato, con ironia, il pensiero dell’establishment sul «Renzi scout»: «E ora che abbiamo mandato al diavolo anche Draghi, abbiamo un grande futuro». Il mio essere Ápota mi ha portato a schierarmi subito con Renzi: «Perché la stessa affermazione se fatta da Draghi è una genialata, se fatta da chiunque altro una minchiata?»

Che aveva detto Renzi a San Rossore? Aveva liquidato il guru Michele Serra con un «voi scout siete la risposta a chi vi definisce pigri, bamboccioni, sdraiati» e, mentre c’era, ha preso di petto pure i «professoroni che firmano appelli senza neppure leggerli». E per chiudere in bellezza, aveva mandato appunto al diavolo il bonzo di Francoforte.

Lo confesso, questo è l’unico Renzi che amo, il «rottamatore», capace di dire sgradevolezze, in modo sgradevole. La domanda però è: si rende conto di cosa ha fatto toccando Draghi? E se si, perché lo ha fatto?

Al solito due le opzioni. La prima, la sua superficialità lo porta spesso a scivolate infelici, poi si riprende fanciullescamente, tacendo. La seconda, che si sia finalmente reso conto che il Paese Italia sta morendo, via via che la strategia, iniziata proprio con la lettera di Trichet e di Draghi a Berlusconi (il primo golpe per corrispondenza della storia da parte di un Regolatore verso un Governo eletto), e poi attuata da Monti, in nome e per conto di Bce-Fmi-Ue, è stata implementata.

Questa strategia l’ho sintetizzata nella locuzione «impoverire la classe media, sedare le classi povere» (copyright). D’altro canto la «Ruling Class» euro-americana non ha alternative, se la strategia dell’impoverire-sedare non riesce ne va della loro sopravvivenza, salta il loro (nostro) mondo di carta (e di cartolarizzazioni), che si regge sull’inganno. In questo senso l’intervento di Draghi pare uno scappellotto appioppato a un giovane scout, in realtà è un cazzotto del principe degli eurocrati, preoccupato di perdere potere.

Caro Renzi, permetta a un vecchio signore, niccianamente al di là del bene e del male, di darle un suggerimento: utilizzi questo breve periodo di riposo, per decidere il suo futuro.

Lei che uomo è? È come appare, un simpatico «furb da pais»? O nasconde, sapientemente, dietro una personalità fanciullesca, una natura da politico di razza, alla Mrs.Thatcher? Intende sul serio salvare l’Italia, ovvero consegnarla, dopo un po’ di balletti, agli eurocrati?

Oggi lei è Premier, con un grande consenso popolare, immagino si sia posta la domanda chiave di ogni leadership: «chi è il mio nemico?». Lasci perdere i gufi, gli sciacalli, questi sono animali che fanno eccitare soltanto i suoi collaboratori più ottusi. Quando lei decise di scalare il Pd il «nemico» lo configurò perfettamente nell’establishment del Partito, nella Cgil, in Vendola, nei «Professoroni». E la sua modalità d’attacco alla fortezza rossa fu altrettanto chiara: «non fare prigionieri». In questa operazione, lei è stato geniale, gliene saremo eternamente grati, per aver eliminato tutti quei tromboni della Sinistra, indegnamente salvati dalle purghe di Mani Pulite.

Con altrettanta franchezza, le domando, e con me tanti, «come Premier chi è il suo (e nostro) nemico?» I primi sei mesi del suo consolato non hanno sciolto l’enigma. Solo quando lo capiremo, conosceremo quale «modello di valori e di politica economica» lei intende perseguire, quali «classi sociali» intende rappresentare, e a cui chiedere aiuto e voti (immagino si renda conto che quel 40,8% è fatto di un’accozzaglia di voti simili al 63,6% di Tavecchio).

Se le può interessare, per noi delle classi medie e povere il «nemico» è Mario Draghi (non certo come persona, anzi è uomo splendido) ma per il ruolo e gli interessi che rappresenta. Voi giovani dell’Occidente avete un grande compito davanti, e dovete essere pure veloci: «rottamare» la generazione dei «Baby Boomers», quella che ha rovinato il mondo occidentale, ha vissuto dilapidando i patrimoni costruiti con terribili fatiche dalla mia generazione («the greatest generation»), fatto debiti sciagurati che dovranno pagare le generazioni successive per decenni (la «X» e la «Millennium»).

Malgrado questi disastri, costoro rifiutano di andarsene da tutti posti di comando che occupano, si tingono, si truccano, si drogano, per nascondere il loro sfacelo fisico-mentale. Abbiamo bisogno di giovani come lei, caro Renzi, che menino fendenti a destra e a manca, che abbiano il coraggio di «rottamare» costoro, tutti e col solo criterio della carta d’identità. Poi, saranno fatti vostri.

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