Oggi si scrive un nuovo capitolo nell’esplorazione del sistema solare. Dopo un viaggio lungo 10 anni, questa mattina Rosetta, la sonda dell’Agenzia spaziale europea, ha raggiunto la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, diventando il primo veicolo spaziale a incontrarsi con una cometa.
IL RENDEZ-VOUS
Ora Rosetta e la cometa – spiega una nota dell’Esa – si trovano a 405 milioni di chilometri dalla Terra, in una distanza di soli 100 km l’una dall’altra, correndo verso il Sistema Solare interno a una velocità di 55000 km/h.
67P/Churyumov-Gerasimenko è una cometa dal periodo orbitale di 6,45 anni, che parte da Giove nel suo punto più lontano e arriva tra le orbite di Marte e della Terra nel punto più vicino al Sole. Rosetta la accompagnerà per più di un anno quando oscillerà intorno al Sole e tornerà verso Giove di nuovo.
LA SODDISFAZIONE
“Dopo dieci anni, cinque mesi e quattro giorni di viaggio verso la nostra meta, compiuto un giro intorno al sole cinque volte e percorso 6,4 miliardi chilometri, siamo lieti di annunciare finalmente “siamo qui””, commenta il direttore generale dell’Esa, Jean-Jacques Dordain – “Rosetta è ora il primo veicolo spaziale nella storia che sta per incontrarsi con una cometa, un importante passo per esplorare le nostre origini. Le scoperte possono iniziare”.
MISSIONE COMPLESSA
La missione per Rosetta non è stata semplice. Dal suo lancio nel 2004, la sonda spaziale ha sorvolato tre volte la Terra, Marte nel 2009 e ha avuto incontri ravvicinati (flyby) con gli asteroidi “Steins” nel 2008 e “Lutetia” nel 2010, ottenendo dati scientifici e una vista senza precedenti. Nel luglio del 2011 Rosetta si “addormenta”, viene infatti ibernata nello spazio profondo per garantirne la sopravvivenza. Si risveglierà ben due anni e mezzo dopo automaticamente, grazie a un orologio interno e senza segnali provenienti dalla Terra.
DALLA COMETA ALL’ORIGINE DELLA VITA
“Arrivare alla cometa rappresenta in realtà solo l’inizio di un’avventura ancora più grande, con sfide ancora più complesse, come imparare a operare in questo ambiente inesplorato, cominciando in orbita e, eventualmente, giungendo a terra”, ha affermato Sylvain Lodiot, l’operation manager della missione.
Le comete sono considerate blocchi primitivi del Sistema Solare e possono aver contribuito a “seminare” il nostro pianeta con acqua, forse anche con gli ingredienti per la vita. Attraverso un approccio globale e soprattutto uno studio in situ della cometa, Rosetta si propone di svelare alcuni misteri dell’universo.
SOLO L’INIZIO
Oggi Rosetta è a soli 100 km dalla superficie della cometa, ma le passerà ancora più vicino. Nelle prossime sei settimane, descriverà due traiettorie triangolari davanti alla cometa, prima a una distanza di 100 km e poi a 50 km.
Verso la fine tenterà una stretta, un’orbita quasi circolare a 30 km e, a seconda dell’attività di 67P/Churyumov-Gerasimenko, forse l’avvicinerà ancora di più. La timeline finale per la sequenza di eventi per l’implementazione prevista l’11 novembre di Philae – il lander che le consentirà l’atterraggio sulla cometa – sarà confermata entro la metà di ottobre.
PRIME IMMAGINI
“Le nostre prime immagini della cometa ci hanno dato molto a cui pensare” ha dichiarato Matt Taylor, scienziato del progetto – “Nei prossimi mesi, oltre a caratterizzare il nucleo della cometa, inizieremo gli ultimi preparativi per un’altra impresa della storia spaziale: l’atterraggio su una cometa” e conclude: “Dopo l’atterraggio, Rosetta continuerà ad accompagnare la cometa fino al suo massimo avvicinamento al Sole nel mese di agosto 2015 e, osservando il suo comportamento da distanza ravvicinata per regalarci una visione unica e in tempo reale dell’attività di una cometa e di come precipiti intorno al Sole”.