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Se vedi una farfalla ti ci vuole un salvavita

Ogni volta che vedi una farfalla che ti passa accanto, qualcuno, qualcuno che ti vuole bene, da qualche parte, chissà dove, ti sta pensando. Lei o lui, lontano, hanno scelto lei, la farfalla, per comunicare con te. Non devi far altro che seguire le volute che essa disegna nell’aria in quel suo volare non volare e leggervi cosa è scritto in quel suo galleggiare nell’aria, in quel suo battere, veloce e dolce al tempo stesso, le sottili e coloratissime ali. Alla stessa frequenza del cuore lontano da cui l’anima trasmuta in segnali fisici il suo etereo bisogno di te.
Non era farfalla ma una libellula l’insetto attraverso cui Emily, che se n’era volata in fondo a un fiume, si mette in contatto con Joe. Tutto quello che non poteva fare il cuore, lo fece l’anima. E la libellula, leggera come l’anima, battendo le ali con la forza del cuore più potente si prese sulle spalle Joe e lo portò fino al frutto di quell’amore che di due anime aveva fatto un nuovo corpo.
Non era una libellula ma una farfalla quella di Belen che come l’uccellino del Renato nazionale sapea dove volare. Perché tutte le farfalle sono state pupe.
Quando nasce una farfalla la natura si è preso la briga di connettere due esseri umani, di prendere il filo blu e il filo rosso, spellarli, e metterli in corto.


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