Grazie all’autorizzazione dell’autore, pubblichiamo la lettera del vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona uscita oggi sul Corriere della Sera
Caro Direttore,
come Cristiano Cattolico sono e devo essere convinto che persecuzioni, violenze, sofferenze e morte “non ci possono separare da Cristo”. Anzi, saremo sempre “i più vincitori” (Rm 8, 37). Così ci hanno ricordato le Sacre Letture di Domenica 3 agosto.
Come cittadino europeo sono d’accordo e condivido la tesi del Prof. Galli della Loggia esposta nel Fondo del Corriere del 28 luglio scorso.
La discriminazione verso le altre fedi religiose è caratteristica di tutti i paesi musulmani. Ma questo è nulla rispetto alle efferatezze, le persecuzioni, lo sterminio a cui assistiamo ogni giorno.
Impossibile da negare come il “silenzio” del c.d. Mondo occidentale che, così facendo, mette in atto una discriminazione ancor più odiosa visti altri casi di mobilitazioni “politicamente corrette”! Questo è un peso, per chi lo vuol sentire, sulla coscienza di ciascuno di noi. Questi sono, molto in sintesi, i primi due punti illustrati nell’articolo del prof. Galli della Loggia. Ma il più rilevante è il terzo.
Si tratta della spiegazione del perché le Istituzioni c.d. democratiche occidentali fin all’Onu e tutti noi non ci accorgiamo né preoccupiamo della Shoah cristiana in atto. Le prime due, infatti, sono descrizioni di indiscutibili fatti concreti. La terza attiene alle nostre responsabilità. Abbiamo dimenticato il monito di un padre del liberalismo, Benedetto Croce, “perché non possiamo non dirci Cristiani”. Abbiamo rinnegato le nostre radici cancellando dalla costituzione europea il nostro DNA Giudaico Cristiano, diventando così dei “nessuno”, dei nichilisti de noaltri senza radici e, quindi, senza futuro.
Dissento dall’opinione della Prof. Sofia Ventura preoccupata più di “esorcizzare” la democrazia cristiana (che nulla c’entra col discorso del prof. Galli della Loggia) che a confutarne le ragioni. Solo per informazione riferisco che, in Europa, il PPE ha aggiunto la specifica “cristiani democratici” al suo nome. Ma l’espressione politica dei cristiani, ripeto, non c’entra. E’ l’assenza di valori, di tutti i valori anche dei “lumi”, il tema di questa “secolarizzazione”. Ha ragione da vendere il laico Prof. Galli della Loggia. Per contrapporsi occorre avere qualcosa da difendere. Per dialogare occorre partire da valori da confrontare. Ma il nulla non si difende né si confronta. Molti ascoltano il Santo Padre, lo elogiano, ma non lo seguono. Non si contrappongono per mancanza di valori alternativi, nichilismo de noaltri europei, appunto.
Non avrei scritto. Ma visto il positivo rilancio del dibattito ho deciso di dire la mia augurandomi che su un tema così rilevante il Suo giornale alimenti questa discussione non meno cruciale di quella sull’economia. Almeno così la penso.