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Vi spiego perché prima o poi l’Isis sarà stritolato dal modello Dubai

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi

Nel nord dell’Iraq i guerriglieri sunniti dell’Isis, lo Stato islamico intenzionato a realizzare un Califfato teocratico, hanno riportato le lancette della storia indietro di secoli. Tra teste di prigionieri mozzate ed esposte al pubblico, chiese secolari fatte saltare in aria, fucilazioni di massa di soldati iracheni catturati, fosse comuni nelle quali sono stati seppelliti vivi centinaia di donne e bambini yazidi, marchiatura delle case dei cristiani e il tentativo di realizzare il genocidio di un intero popolo salvato solo dalle bombe dei caccia Usa, il Califfato ha messo il resto del mondo di fronte alla realtà di un Islam talmente violento ed estremo da apparire perfino non vero. Una sorta di videogioco delle relazioni internazionali per usi di addestramento militare.

E invece il Califfato è una realtà quotidiana che certifica come nel mondo non più unilaterale di oggi sia difficile assicurare la pace e la tenuta degli equilibri. L’interesse qatarino o di altri paesi produttori di petrolio ad avere una situazione di caos per mantenere alto il prezzo del petrolio può produrre, grazie a generosi finanziamenti, qualsiasi tipo di mostro socio-politico.

Il giorno di ferragosto l’ho trascorso a Dubai, un’altra realtà dell’estremismo islamico. Qui, il laissez-faire e il primato del commercio hanno prodotto un contesto davvero originale della globalizzazione. Ma, soprattutto, hanno reso consumisti estremi gli stessi musulmani. Per capire quanto estremi si devono visitare, in successione, l’Aquapark, la pista da sci del Mall of the Emirates e la pista di pattinaggio sul ghiaccio del Dubai Mall. Donne e ragazze islamiche stanno per ore nei giochi d’acqua accompagnate da strane mute che riproducono un burqa acquatico o si lanciano a pattinare anche velate con tutte le difficoltà del caso. Ma nulla, neppure vincoli di una tradizione non favorevole, le ferma dal consumare esperienze di vita totalmente originali. Un’altra forma di estremismo islamico che non vuole privarsi di nulla rispetto alle opportunità del mondo, neppure di quella di sciare a ferragosto mentre all’aperto ci sono 40 gradi.

Quale estremismo islamico alla fine prevarrà? Personalmente sono convinto che il modello Dubai gradualmente conquisterà il mondo arabo. E per una ragione banale: solo una società aperta può realizzare le opportunità di vita e di benessere che anche la maggioranza degli islamici ricerca. Il fanatismo sanguinario non intrappolerà mai gli arabi che preferiscono consumare più che sparare. Ma la società aperta non è un dono divino, va difesa ogni giorno. Gli americani lo hanno capito, gli europei invece fanno solo sterile filosofia buonista.


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