Economista di fama internazionale, già allievo e amico personale di Federico Caffè, economista passato alla storia per aver snidato gli incappucciati della finanza, predatori dei risparmi, non ama i giri di parole, distilla giudizi asciutti e chiari. Questo è Bruno Amoroso, presidente del Centro studi Federico Caffè dell’Università danese di Roskilde.
E allora cosa che Le suggerisce la foto di Matteo Renzi in camcia bianca con Manuel Valls, Pedro Sanchez, Diederik Samson e Achim Post sul palco della Festa dell’Unità di Bologna?
La sfilata di Renzi al suo guy pride con alcuni leader della socialdemocrazia è la seconda del genere dopo quella con i polli di Renzi, alla presentazione del suo governo. Due osservazioni sul primo evento, una pratica e una politica. Il capo del governo e del partito danese(Helle Thorning-Schmidt) è stato escluso, forse, perché una donna con i suoi tailler colorati stonava alla sfilata delle camicie bianche del Pd? La seconda osservazione e che ora abbiamo visto le facce di quei dirigenti socialdemocratici che nel nuovo parlamento europeo, anziché allearsi con la vasta opposizione critica espressa sia dal non voto sia dal voto, hanno preferito allearsi con i liberali e conservatori responsabili del disastro europeo. Un insulto ai milioni di europei che avevano sperato in una nuova fase politica in Europa e che ora debbono consolarsi con il fatto di conoscere le facce dei dirigenti politici che nei prossimi anni andranno a fare i portaborse delle Elite di potere a Bruxells e d’intorni, come è accaduto con Tony Blair e Anders Fogh Rasmussen, dopo aver consegnato i propri paesi alle strategie della Nato.
E l’assenza di Matteo Renzi a Cernobbio, unitamente al messaggio venuto dal Forum Ambrosetti, lì svoltosi?
Il messaggio di Cernobbio consente di capire chi sono i padroni d’Europa (Marchionne e soci, Visco e Padoan su delega di Draghi, ecc.) e i loro cortigiani e sicari bruciati in precedenti esperienze di governo (Monti, Prodi, ecc.). Ora sappiamo quale inferno si prepara per i lavoratori e i ceti medi, e non solo, dal prossimo autunno. Gli altri a far da spettatori nella inutile speranza di un pò d’indulgenza e di ottenere qualche briciola dal dividendo della finanza e della guerra. L’assenza di Renzi è dovuta al fatto che lui non conta nulla, e per questo lo hanno messo in sella. Qualche parola di troppo in quella sede, a cui è solito non per coraggio ma per innata arroganza toscana, poteva compromettere la durata dei mille giorni del governo. La sua inesperienza servirà a convincere tutti che il ronzino Italia non è addomesticabile e che quindi restano solo le frustate. Spero che Casaleggio e Tsipras si siano fatti un’idea più precisa sul potere e la violenza delle persone con le quali cercano di confrontarsi.
Ultima domanda: la Bce ha redarguito il governo italiano per non aver i conti a posto….
La linea di Brussels è quella governata da Mario Draghi, il rappresentante di fiducia della finanza statunitense e internazionale, Tutto ciò che accade, se si ha il buon senso di tapparsi le orecchie quando parlano i giornalisti che hanno il compito di non far capire, è logico e lineare. Dopo l’introduzione del Patto di Stabilità e del Fiscal Compact si è attivato, come chiaramente espresso da Draghi, il pilota automatico. Il Patto di Stabilità è servito a imporre agli Stati europei regole di mercato che hanno sostituito il principio della concorrenza a favore delle transnazionali, a quello del “welfare” a favore dei sistemi produttivi nazionali e locali. Esiste una enorme mole di studi – da Galbraith a Stiglitz e Pikkety – che conferma il successo di queste politiche nel generare nuove forme di povertà e miseria e l’aggravamento di quelle esistenti, smentendo così le sciocchezze spesso ripetute che la Globalizzazione avrebbe fatto emergere dalla miseria milioni di persone. La verità è che la povertà è diminuita nei paesi come la CIna, l’India e il Vietnam che hanno respinto le politiche neoliberiste e sviluppato forme proprie di pianificazione e governo dell’economia. Alle origini dell’attuale miseria nelle condizioni economiche dei paesi occidentali e di quelli sottoposti al loro controllo nel resto del mondo c’è la crisi finanziaria del 2008, e cioè il furto dei risparmi di milioni di persone attuato con la complicità dei sistemi bancari e finanziari, e il ritorno della guerra per il controllo dei mercati e delle risorse mondiali. Anziché procedere al recupero di questi capitali e al disarmo della finanza con serie riforme del settore si è messa in atto la campagna di distrazione di massa delle riforme del settore pubblico, del mercato del lavoro e dell’istruzione. Cioè misure ovvie di continua riorganizzazione di uno stato moderno, generalmente affrontabili con una buona scuola della pubblica amministrazione, sono state presentate in termini di sprechi e di tagli lineari sui redditi di tutti i cittadini. La terza tappa del pilota automatico, che fa seguito alle misure già citate, è la realizzazione dell’Unione Bancaria, scrupolosamente preparata con l’obbligatorietà dei conti bancari per tutti, il trasferimento alla Agenzia delle entrate di tutte le informazioni sui conti, bancari, la direttiva Barnier dell’UE che vieta agli stati e alla Banca Centrale europea di salvare le banche in fallimento, imponendo il prelievo forzato dai conti bancari. Predisposto questo dispositivo diabolico di rapina dei risparmi la Banca Centrale Europea ha ora avviato le ispezioni a tutte le banche europee per verificane la solidità e rentabilità. Queste serve a riciclare mediante fusioni tra banche europee i titoli spazzatura di cui le banche sono in possesso facendone pagare i costi ai risparmiatori e, infine a falciare quello che resta del sistema del credito nazionale abolendo quella anomalia che per la finanza è rappresentata dalle Banche di credito popolare e cooperative. Riportati I sistemi di welfare allo stato minimo con misure di equilibrio di bilancio (licenziamento diretto e indiretto di oltre un quarto degli statali, abolizione delle forme di integrazione sociale del reddito e ammortizzatori sociali, tagli alle pensioni) e centralizzato il controllo sui capitali e i risparmi, sarà possibile garantire la continuazione del sistema di privilegi in vigore e finanziarie le costose guerre necessarie alla difesa del sistema dei valori occidentali su cui questi si reggono.